SOTTIL TRA I PIÙ PIMPANTI. ADESSO LA FIDUCIA C’È: INIZIA LA STAGIONE DA DENTRO O FUORI
Il campione di tempo preso in esame è ancora troppo esiguo per qualsiasi tipo di valutazione, generale o parziale che sia; nonostante ciò in questa prima settimana di ritiro estivo al Viola Park uno dei giocatori ad aver maggiormente lasciato ottime sensazioni negli occhi dei tanti tifosi e addetti ai lavori che in questi giorni hanno fatto una capatina alle latitudini di Bagno a Ripoli è Riccardo Sottil. Il classe ’99, tra tutti i giocatori viola scesi sui roventi campi del centro sportivo, è sembrato il più pimpante e, soprattutto, pare aver completamente recuperato dalla frattura alla clavicola subita lo scorso maggio. All’alba dei suoi 25 anni e della sua sesta annata in Serie A, forse il ragazzo in primis ha capito che serve dare una svolta alla propria carriera. In cui Sottil dovrà mostrare definitivamente, a Firenze e a sé stesso, cosa “vorrà fare da grande”.
Fino a questo momento il suo percorso con la Fiorentina è stato frenato soprattutto da fattori di testa e problemi fisici. Non da ultimo quello alla spalla subito contro il Club Brugge nel momento migliore della carriera da quando il giocatore è approdato in maglia viola dopo la trafila con la Primavera. In quell’arco di tempo, tra marzo e aprile scorso, forse il pubblico del Franchi e non solo ha potuto ammirare la miglior versione di Sottil. Quella più matura, almeno. Poi la clavicola ha fatto crack, schiacciata sotto il peso dell’incolpevole Skoras e di tutte quelle aspettative che Firenze ha sempre riposto in lui. Chissà che il calciatore non si sia rivisto i video di quei momenti, stile “cura Ludovico” di Arancia Meccanica, per fissarsi nella mente ciò di cui è capace se focalizzato al 100%.
E chissà che come si dice in certi casi possa essere vero il detto che per migliorare, spesso, occorrono cambiamenti. Un cambiamento c’è stato in casa Fiorentina, ovvero quello che ha visto Vincenzo Italiano salutare dopo tre anni per andare in direzione Bologna e lasciare a Raffaele Palladino l'onere di raccogliere il suo testimone. Uno dei primissimi veti posti per il mercato dal neo tecnico gigliato è stata proprio la cessione di Sottil e la voglia di rilanciarlo. Una “carezza”, quella dell’allenatore, che probabilmente è stata la miglior medicina possibile. Perché se è vero che una delle cose più importanti, nel calcio come nella vita, è credere in sé stessi (e di sicuro a Sottil l’autostima non è mai mancata), forse a Ricky è sempre mancata una certa considerazione anche “dall’altra parte”. Ora che sembrano essersi incastrati tutti i pezzi nei giusti binari, la palla passa a lui, in quella che si preannuncia una vera e propria stagione da dentro o fuori.