SOUSA, A giugno pro e contro sul piatto
Mancano otto partite prima della fine poi tutto può succedere e la rivoluzione potrebbe riguardare anche l'allenatore. Il contratto prevede ancora un anno ma, si sa, insieme a dispetto dei santi e senza motivazioni non si sta (caso Montella insegna). A giugno le parti si metteranno a tavolino per decidere se proseguire o meno insieme. Le parole di Andrea Della Valle martedì sul ciclo aperto con Sousa sono sì rassicuranti, ma il "siamo tutti in discussione" non lascia fuori neanche il tecnico che ad un certo punto è sembrato distante dalla società. Si dovrà capire se era un malumore passeggero dovuto agli errori marchiani dirigenziali sul mercato o una sofferenza più profonda, una fretta di vincere e un'ambizione che vanno oltre la Fiorentina. D'altronde sirene e corteggiamenti non mancano al portoghese che non ha mai messo radici troppo profonde in un posto, finora. Se il calcio quasi totale visto finira è tutto dalla sua parte, conteranno però anche i risultati di queste ultime partite (o per lo meno l'approccio della squadra a queste gare abbirdabili, eccezion fatta per la Juve) per capire se Sousa ha ancora entusiasmo da vendere e da trasmettere ai suoi, dopo una stagione sì straordinaria ma con qualche lacuna (Coppa Italia con Carpi, qualche "bastonata" delle romane al momento di affondare il colpo -con la Lazio per restare in vetta, con la Roma per non farla scappare- e pareggi con due piccole). Inoltre la società, che vuole cambiare anche il direttore sportivo, ne dovrà trovare uno che abbia feeling con Sousa e quindi deve avere la certezza che il rapporto Fiorentina-tecnico sia solido e convinto e non basato solo su un contratto ancora in essere. E va capito bene, perché se Sousa ha creato valore alla società rendendo Bernardeschi e Vecino due dei giocatori più forti della serie A, è anche vero che ne ha dilapidato altro con Rossi e Babacar (senza tenere conto della cessione solo dopo neanche sei mesi di Suarez che era stato l'acquisto più importante), se le sue vedute europee sono apprezzate è anche vero che ad esempio un ritiro in più quando la gara lo richiede non guasterebbe e, infine, se il suo rapporto con i tifosi è ottimo questo non può certo andare a discapito della società che lo ha scelto.