SOUSA, RISPETTO IL QARABAG, SERVE INTENSITÀ. IN PORTA...
Dalla sala stampa dello stadio di Baku, Tofiq Bahramov, dove si giocherà domani pomeriggio la gara Qarabag-Fiorentina, ha preso la parola l'allenatore viola Paulo Sousa. Ecco le sue parole.
Allenamento tutto aperto dimostra che non considerate il Qarabag? Noi abbiamo rispetto per i nostri avversari e in particolare per chi ha un progetto come il Qarabag, con buon allenatore che è qui da anni e un buon numero di giocatori in Nazionale. L'allenamento aperto è per dare la possibilità a chi viene a seguirci, giornalisti e tifosi, di vederlo tutto.
Pensato ai "cattivi pensieri" dei tifosi azeri dopo ko con Paok? Noi lavoriamo tutti i giorni per vincere sempre e abbiamo fatto di tutto per vincere col Paok e perdere al 93' è stata una grande delusione per noi
Turnover e gara andata? Io cerco di ragionare sul momento in base alla partita, prendendo le decisioni per vincere le partite. Tutti i miei giocatori devono essere preparati e tutti lo sono. All'andata abbiamo sofferto all'inizio perché la nostra squadra era in crescita, anche a causa di modulo e dinamiche diverse gli avversari ci hanno creato difficoltà per 20 minuti, poi la squadra ne è uscita bene ed ha vinto. Ma domani dobbiamo stare attenti, perché giocano bene, l'allenatore è da tanto qua. Soffrono l'intensità, come contro il Liberec, e noi dobbiamo puntare su questo per creare opportunità per vincere.
Preoccupazione anche in vista del Sassuolo? La preparazione e l'intensità agonistica poteva essere diversa con la qualificazione assicurata e il primo posto ma è la bellezza del calcio e noi dobbiamo fare sì che vada a nostro favore
Portiere? Sono un tecnico molto propositivo ma quello del portiere è il ruolo più difficile, ma l'esperienza si fa giocando e non con l'età. Con il Paok ho fatto giocare Lezzerini perché ci credo e per avvicinarlo al suo futuro che è giocare in serie A ma per domani abbiamo tre portieri tra i quali scegliere, vedremo.
Chi giocherà domani (domanda posta da un giornalista azero, ndr)? I suoi colleghi italiani li beccano sempre gli undici titolari, può chiederli a loro. Come mai non do la formazione? Perché prima parlo con i miei giocatori che sono i protagonisti, non con i giornalisti.
Qarabag ha la sua storia, lei la conosce? No, non so da dove deriva il nome, ma il lavoro che questa società fa le sta permettendo di farla conoscere in Europa e questo è il bello del calcio. Se avremo tempo, ascolterò volentieri le sue spiegazioni.
E il giornalista azero spiega: Qarabag è la squadra di una città, Aghdam, che ora è sotto l'assedio dei nemici e il nostro tecnico è morto in guerra. Sousa ringrazia per la spiegazione e la conferenza finisce.