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SPECIALE FV, IL PAGELLONE DI UN CENTROCAMPO DA SCUDETTO

di Iacopo Barlotti

Il pagellone di fine stagione di Firenzeviola.it prosegue con il centrocampo, il reparto più brillante e pregiato della Fiorentina di Montella. Borja Valero, Pizarro e Aquilani hanno formato il trio delle meraviglie, un centrocampo tutto tecnica e qualità – senza incontristi – che è stata la novità più bella del campionato italiano: i fantastici tre hanno giocato insieme dal primo minuto in 14 occasioni con la Fiorentina che ha totalizzato 11 vittorie, 1 pareggio e solo 2 sconfitte (in partite peraltro dominate, contro Pescara e Roma). Una media, di 2,42 punti, superiore a quella della Juventus scudettata. Ma anche gli altri giocatori, da Romulo a Migliaccio, hanno fatto la loro parte. Dentro e fuori lo spogliatoio.

AQUILANI 8 – Il Principino, uno dei fiori all’occhiello della campagna acquisti della scorsa estate arrivato a zero euro dal Liverpool, è stato fra i grandi protagonisti della stagione viola. Con 7 gol e 6 assist ha frantumato ogni suo precedente record di rendimento e, nonostante qualche problema fisico (8 gare saltate) e disciplinare (3 giornate di squalifica complessive), ha totalizzato 25 presenze in campionato, di cui 20 da titolare. Inevitabile, e meritatissimo, il ritorno in azzurro.

BORJA VALERO 9 – Ben presto è diventato non solo il leader, ma anche il simbolo della Fiorentina di Montella. Il suo gioco spagnoleggiante, tocco dopo tocco, ha trasformato la formazione gigliata in un piccolo Barcellona. Quantità e tanta, tanta, qualità in mezzo al campo. E poi: tagli, intuizioni geniali, inserimenti. Un solo gol, quello di S.Siro, oltre a quello di Udine (coppa Italia) ma una continuità e un rendimento che hanno fatto innamorare Firenze di lui. E lui di Firenze.

CUADRADO 8,5 - La vespa colombiana è stata fra le rivelazioni del campionato. Forse non per chi lo conosceva (ricordate Lecce?), ma in pochi si aspettavano che le sue sgroppate sulla fascia sarebbero diventate a tratti devastanti. Un dribbling dopo l'altro, ha fatto impazzire i terzini di mezza serie A. Gli rimproveravano di trovare poco la porta: lui ha risposto con 4 gol nelle ultime 10 giornate.

PIZARRO 8,5 – Montella ha ribadito più volte, nel corso dell’anno, una sacrosanta verità: “Un difetto del Pek? Che non puoi fare a meno di lui”. Il regista cileno, col suo fosforo, è stato alla base della manovra viola. (Quasi) ogni azione della Fiorentina partiva, passava, ripassava dai suoi piedi. Rimasto scottato dalla beffarda volata per il 3° posto, se deciderà di andarsene costringerà la Fiorentina a ripensare in parte la sua idea di gioco. Intanto si è convinto a tornare in Nazionale cilena.

MATI FERNANDEZ 6,5 –  È stato a lungo l’oggetto misterioso della stagione, il talento incompiuto che dopo il rigore sbagliato con la Lazio (palo) sembrava non riuscire proprio a mettere a frutto le sue qualità. Anche – va detto – a causa di un modulo che mai ha previsto il trequartista. Ma il finale di stagione è stato in crescendo: Siena, Palermo, Pescara, con tanto di gol e assist all’Adriatico. La sensazione è che l’anno prossimo, con tre competizioni, potrà essere assai utile.

MIGLIACCIO 7 – Il giusto lottatore che dà equilibrio al centrocampo e, spesso a gara in corso, permette alla Fiorentina extra-lusso di rifiatare. Segna anche un gol: il momentaneo vantaggio a Catania. Validissimo uomo spogliatoio, sarà riscattato e resterà in viola.

ROMULO 7 – Brasiliano tanto atipico (per tecnica) quanto duttile. Comincia sostituendo Aquilani, interno di centrocampo a fianco di Pizarro e Borja Valero. Poi tanta panchina fra umiltà e impegno. E, quando meno te l’aspetti, il gol del 4-3 al Torino che rilancia la Fiorentina verso l’Europa.

SISSOKO 5 – Va bene la coppa d’Africa, va bene gli infortuni. Ma da un calciatore come lui, reduce da esperienze alla Juve e al PSG, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Il suo bilancio parla di 5 presenze, 1 sola da titolare, e 119 minuti giocati in maglia viola.

WOLSKI s.v. – La mezz’ora finale di Pescara è incoraggiante. Doveva essere un rinforzo per il futuro e così sarà.

LLAMA 5,5 – Forse nessuno si aspettava un Pasqual con simil rendimento. L’argentino, arrivato l’ultimo giorno di mercato dal Catania, è un esterno sinistro con caratteristiche particolari: troppo offensivo per il 3-5-2, troppo poco offensivo per il 4-3-3. È andata che Llama non è praticamente mai sceso in campo. Ma, senza polemica alcuna, si è messo a disposizione del mister ed ha fatto parte del gruppo in un anno da lui stesso definito “bellissimo” (LEGGI QUI).

OLIVERA 5 – Ha provato a fare il vice-Pizarro, e nelle prime partite sembrava pure esserci riuscito. Poi dopo la squalifica (4 giornate) per l’episodio dell’Olimpico è stato spedito al Genoa, dove ha giocato due gare da titolare  e ha trascorso lunghi mesi in infermeria. Difficile che venga riscattato dai rossoblù: tornerà in viola?

DELLA ROCCA s.v. – Quindici minuti. E’ quanto ha giocato in maglia viola: al Franchi, contro la Juve Stabia, in coppa Italia. Troppo poco, fermato prima dagli infortuni e poi da una rosa inaspettatamente ampia.

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