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SPECIALE FV, LE STRADE PER L'EUROPA. TRE NOVITÀ NEI REGOLAMENTI

di Iacopo Barlotti

Quarto posto in classifica, semifinali di coppa Italia e quarti di finale di Europa League: quando siamo a inizio aprile (e con un Giuseppe Rossi ancora da ritrovare) la Fiorentina è in piena corsa su tutti i fronti. Ma a meno di due mesi dalla fine della stagione è anche utile fare il punto sulle strade che possono (ri)portare i viola in Europa, dove Firenze merita di stare per il terzo anno consecutivo (e da cui invece Milano potrebbe rimanere fuori per la prima volta nella storia delle coppe europee).

Cominciamo da tre novità regolamentari, che è utile ricordare.
1. Da quest'anno, la vincente di Europa League accederà alla prossima Champions League: chi trionfa nella finale di Varsavia avrà un posto ai playoff della Champions 2015/16 oppure, se la squadra che vincerà la Champions 2014/15 sarà già qualificata attraverso il proprio campionato (come assai probabile), direttamente alla fase a gironi. Essere finalisti di Europa League, invece, non porterà alcunché. Stesso discorso se Napoli o Fiorentina vincessero l'EL arrivando fra le prime tre del campionato: per le altre italiane non cambierebbe nulla.

2. Cambia l'accesso all'Euopa League. Andranno direttamente alla fase a gironi due squadre: la vincente della coppa Italia e la 4^ classificata in campionato. Oppure, se a vincere la coppa Italia sarà una squadra qualificata in Champions, la 4^ e la 5^ classificata. La terza squadra che andrà in Europa League (5^ classificata oppure la 6^) partirà dal terzo turno preliminare, in campo a fine luglio. Nessuna squadra, dunque, comincerà il prossimo anno dai playoff.

3. La finalista sconfitta di coppa Italia, da quest'anno, non godrà più di alcun diritto in termini di qualificazione europea. Se la vincente della coppa Italia è già qualificata in Champions, infatti, a qualificarsi in Europa League sarà in ogni caso la 6^ del campionato. Dunque, perdere la finale di Tim Cup e arrivare settimi in campionato vuol dire stavolta restare fuori dall'Europa.

Detto questo, per la Fiorentina sono aperte tante strade. Vincere l'Europa League, oltre a portare in bacheca il primo trofeo dell'era Della Valle, vorrebbe dire (quasi sicuramente) qualificarsi alla fase a gironi della prossima Champions League: ovvero quel che si otterrebbe arrivando secondi in campionato, cioè scavalcando sia la Roma (ora a +7) che la Lazio (+6). La lotta in campionato, d'altra parte, proseguirà anche guardandosi alle spalle: la Samp è subito dietro i viola (-1), il Napoli è a -2 (e domenica c'è lo scontro diretto al San Paolo). Dal settimo posto in giù, e dunque fuori dall'Europa, troviamo il Torino (a -7 dai gigliati), il Milan (a -8), il Genoa (a -11 ma con una gara da recuperare), l'Inter (a -11). Quando mancano nove partite, tutto è ancora possibile.

Fra meno di 48 ore con la Juventus, poi, c'è in palio la finale di coppa Italia. Basterà vincere, pareggiare, o perdere 0-1 per tornare in finale, come lo scorso anno. Come detto, però, il passaggio del turno domani stavolta non vorrà dire qualificazione matematica in Europa. Per essere sicuri di partecipare alle competizioni europee del prossimo anno, infatti, ci sarà in ogni caso ancora da lottare: per vincere uno dei due trofei o arrivare fra le prime cinque/sei del campionato.