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STAVOLTA SI POLE? I MOTIVI PER CREDERE ALLA RIMONTA

di Alessandro Di Nardo

Giovedì scorso, dalla pancia ribollente del Franchi, erano due le frasi fatte pronunciate dalla maggior parte degli atterriti tifosi viola: dopo "Non si può perdere da questi" arrivava prontamente la risposta "Vinciamo in casa loro, chi non ci crede stia a casa". Ecco, prendendo in analisi l'ultima affermazione, il popolo viola sembra crederci eccome. Dai discorsi in piazza, alla comunicazione della società (compresi i post social dei calciatori), passando soprattutto dalla risposta più evidente, quella dei 1800 tifosi viola che assieperanno le tribune del St. Jacob, tutto l'ambiente è focalizzato e convinto di poter ribaltare il Basilea al ritorno. 

Per utilizzare un'espressione passata tristemente alla storia recente dei viola, stavolta "si pole". Al di là della fede cieca che contraddistingue ogni tifoso, ci sono alcuni aspetti che danno più concretezza alla dolce illusione che cullerà le menti dei fiorentini in queste ore. Il primo riguarda il valore dell'avversario: il Basilea di Heiko Vogel non è certo il Siviglia di Unaj Emery versione 2014/15, tanto per tornare all'ultima semifinale europea dei viola; anche nel weekend di campionato i renani hanno evidenziato enormi lacune difensive, emblematica la sconfitta per 6-1 contro il modesto San Gallo. Al pari del collega Italiano, anche Vogel ha gestito ampiamente le forze in vista dell'appuntamento di giovedì, ma i limiti tecnici degli svizzeri sono ben racchiusi nella posizione in classifica, dove occupano il sesto posto e potrebbero rimanere fuori dai posti europei per la prima volta dopo più di venti anni. 

L'altro dato che lascia ben sperare i viola è legato invece al cammino europeo della squadra di Italiano: in questa stagione la Fiorentina ha dimostrato di esprimersi meglio fuori dai confini italiani e lo testimoniano le cinque vittorie esterne consecutive ottenute in Conference League. Dalla goleada contro ad Edinburgo gli Hearts all'exploit di Poznan, lontano da casa la Viola è stata debordante ed è reduce da tre trasferte con dodici gol segnati, un rullino che lascia ben sperare in vista di una gara in cui sarà fondamentale sbloccare il prima possibile il risultato.

L'ultimo segnale ben augurante è legato al pedigree del condottiero viola, Vincenzo Italiano: da quando è a Firenze, il tecnico ex Spezia ha dimostrato una certa predisposizione per le coppe e per i turni ad eliminazione diretta, in cui fino ad adesso ha uno score di 10 passaggi del turno contro una sola eliminazione (nella semifinale di Coppa Italia dell'anno scorso contro la Juventus). Pur non essendosi mai trovato a ribaltare un risultato negativo al ritorno, Italiano sembra essere un allenatore capace di stimolare al meglio i propri "adepti" in gare da dentro o fuori. In Svizzera arriverà la prova finora più difficile in carriera per Italiano e per molti dei giocatori in rosa. Dietro di loro, li accompagnerà -chi fisicamente, chi solo mentalmente- un popolo che brama ardentemente una rimonta tutt'altro che impossibile.