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STELLE, STALLE E UNA RINASCITA CHE LASCIA BEN SPERARE

di Giacomo Iacobellis

Un gol di rapina sotto misura e una saetta da fuori area. Federico Bernardeschi ammutolisce il "Sant'Elia" e prova (finalmente) a mettersi alle spalle il periodo più difficile vissuto in maglia viola con una prestazione da protagonista. Nel calcio - si sa - ripetersi è la cosa più difficile, soprattutto se per un'intera stagione hai giocato in un ruolo inedito, riuscendo comunque a convincere gli addetti ai lavori di tutto il mondo con l'abnegazione di uno che ha già deciso dove vuole arrivare. Tra le principali sorprese dello scorso campionato, il Bernardeschi in versione esterno destro è stato d'altronde capace di conquistarsi pure una chiamata all'ultimo Europeo, oltre a un posto negli Annales gigliati con numeri al di là di ogni più rosea aspettativa e la 10 sulle spalle: ben 41 presenze, condite da 6 gol e 6 assist, pur essendo soltanto un classe 1994.

Dalle stelle alle stalle, mai così breve fu però questa caduta. "Confuso dentro e fuori dal campo", a detta del suo primo estimatore Paulo Sousa. Lontanissimo dal laterale corsa, cuore e fantasia ammirato appena dodici mesi prima. Poco decisivo e spesso nell'occhio del ciclone più per il look che per le gesta dentro le mura del Franchi. Relegato in panchina e rimproverato a suon di fischi. Insomma, in pochi mesi, la vita di Bernardeschi sembrava essere totalmente precipitata.

Fino a Cagliari-Fiorentina, la partita della (provvisoria) resa dei conti. Bernardeschi ha giocato più vicino alla porta, proprio come ha sempre dichiarato di preferire, riprendendosi - in attesa di nuove e importanti conferme sul campo - una bella fetta di fiducia. Firenze e lo stesso Berna adesso sperano nella svolta, la posizione a metà tra l'esterno e il trequartista vista ieri sarà quella giusta per esaltarne al massimo le qualità?


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