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STERILITÀ

di Paolo Bocchi

La Fiorentina esce sconfitta dal Barbera, e si ritrova al quint'ultimo posto in classifica. Di tutti i problemi che affliggono questa squadra, in questo momento ne salta all'occhio soprattutto uno: la sterilità offensiva. Numeri alla mano, quello viola risulta attualmente il terzo peggiore attacco della Serie A, meglio solo di Cesena e Lecce che chiudono la classifica. L'ultimo gol segnato dalla Fiorentina risale al 30 ottobre, data dell'ultima vittoria in campionato per 1-0 contro il Genoa. Da allora, zero gol realizzati nelle ultime 3 partite che sono valsi 1 punto.

Osservando il parco attaccanti a disposizione di Delio Rossi, ci si accorge di come il reparto avanzato viola abbia probabilmente bisogno di nuova linfa, sotto forma di nuovi innesti. Gilardino si è inceppato, ma è sotto gli occhi di tutti che la sua prolificità dal momento del suo arrivo a Firenze ad ora sia in costante diminuzione: 19 reti il primo anno, 15 il secondo, 12 nello scorso campionato. E soltanto uno quest'anno, in 8 presenze. Una media-gol a partita in caduta libera. Dalla sua alternativa, ovvero Santiago Silva, il contributo fin'ora è inesistente: nove presenze e nessun gol. Medie accettabili, considerato anche che non si tratta di prime punte, sono quelle di Jovetic e Cerci, autori rispettivamente di 5 e 3 reti in questo scorcio di campionato. Ci sarebbe poi Babacar, che in primavera fa il fenomeno ma in campionato continua a non trovare spazio. Nonostante l'età, sarebbe difficile fare peggio di chi sta giocando: ovvero segnare meno di zero.

Come sembrano lontani i tempi in cui la Fiorentina poteva contare su un bomber vero, uno da 20 reti a campionato. L'ultimo a riuscire in tale impresa è stato Luca Toni, che nel suo primo anno a Firenze segnò la bellezza di 31 gol in 38 presenze. Quanta grazia. Prima del bomber di Pavullo è necessario ritornare all'epoca di Cecchi Gori, con Enrico Chiesa che, nell'anno di Terim, fu capace di mettere a segno 22 reti in 30 presenze. In precedenza c'era un certo Gabriel Omar Batistuta, per il quale ogni parola risulterebbe superflua. Basta riguardarsi i filmati dei suoi gol per farsi assalire dalla nostalgia. Ma fare paragoni tra gli attaccanti attualmente in rosa e il più grande bomber della storia della Fiorentina sarebbe come sparare sulla croce rossa.