STESSO COPIONE
La buona notizia è che, almeno per quest’anno, le partite contro l’Hellas Verona sono finite. Il copione della gara di ritorno è stato del resto più o meno simile rispetto a quello del turno d’andata, con la differenza che stavolta a sbloccare il risultato erano stati (in un mix di astuzia e fortuna) i viola. Eppure, a conti fatti, la trama non è più di tanto cambiata: gialloblù in forte pressing e bravi a mettere in scacco la Fiorentina nella prima parte di gara, ma poi in forte calo grazie alle intuizioni della panchina di Italiano, che fino all’ultimo ha provato a vincerla ma è stato fermato per questione di centimetri. E anche stavolta l’1-1 è servito, un punto che permette a Biraghi e compagni di tenere a distanza di sicurezza l’Hellas ma di perdere (poco) terreno rispetto alle due romane, che ieri hanno ottenuto a loro volta tre punti molto pesanti in classifica: adesso la Lazio è a +3 (con i due scontri diretti a favore, però), la Roma inveca a +4 (con l'Atalanta).
Certo, per l’Europa non tutto è perduto (e la gara che la Fiorentina ha da recuperare pesa molto nell’economia della classifica attuale) eppure è chiaro che d’ora in poi, in attesa dello scontro diretto contro la Roma, ogni partita e ogni singolo punto avranno un peso specifico maggiore. Se non altro, di buono dopo il pari di oggi, resta la voglia della squadra di provare fino all’ultimo ad arrivare ai 3 punti, dopo un primo tempo interpretato male e con scelte di formazione che non hanno pagato. Un atteggiamento non certo scontato visto che i viola erano reduci da 90’ di fuoco mercoledì in Coppa e che il ko nel finale contro la Juve aveva pesato come un macigno nella mente dei giocatori di Italiano. Da rivedere semmai (ma non è certo una novità) sono gli 8 tiri totali di cui 2 in porta che al di là del sesto gol stagionale di Piatek non hanno fruttato altro (Montipò ha effettuato solo una parata in tutta la partita): un vecchio difetto su cui serve continuare a insistere per tornare quanto prima alla vittoria.