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STRADA A DOPPIO SENSO

di Tommaso Loreto

Gol e scenari di mercato, non si esce dal doppio binario sul quale corre la Fiorentina. Il tre a zero rifilato allo Spezia rimette in corsa i viola per un posizionamento europeo, e li tiene a +3 sulla Juve da affrontare sabato, ma nel duello a distanza con i bianconeri finisce sempre e comunque in mezzo il nome di Vlahovic. Anche se sulla carta risulta difficile prevedere come (e quanto) la Juve sarà in grado di convincere Commisso a un’altra cessione pesante, il club di Torino resta sempre e comunque in prima fila, probabilmente anche per precedenti contatti che abbiano visto protagonisti i procuratori di Vlahovic.

Insomma prima ancora di capirne i confini pratici i bianconeri avrebbero già messo in ponte l’operazione Vlahovic, al pari di quella per Witsel, tanto da spingere la Fiorentina ad avviare le contromosse del caso per non farsi sorprendere nel mercato di gennaio. Così prima ancora di individuare obiettivi reali in entrata (Borja Mayoral uno di questi, ma ieri Burdisso ha parlato in termini più che positivi anche di Julian Alvarez del River Plate) Barone e Pradè avrebbero già sondato più di una pista per vendere in fretta Vlahovic. Dal Tottenham che ha dato il benvenuto al nuovo tecnico Conte fino al Paris Saint Germain che presto potrebbe dover sostituire Icardi. Insomma le pretendenti ci sarebbero eccome, e avrebbero tutte i giusti connotati (economici) per concludere l’operazione, se non fosse che raramente a gennaio si sono viste operazioni del genere.

Ed è poi questo uno dei nodi principali di una storia tutta ancora da scrivere, sia perché i 60/70 milioni che la Fiorentina vorrebbe incassare difficilmente potrebbero essere proposti a gennaio, sia perchè anche di fronte all’offerta giusta servirebbe ricevere l’avallo di Vlahovic e del suo entourage. Un punto d’incontro che in estate non era stato raggiunto in più di un’occasione, certamente di fronte all’offerta dell’Atletico Madrid rifiutata da Commisso ad agosto, ma anche in precedenza, quando era stato il Napoli a farsi avanti (nell’ottica di arrivare ad Allegri in panchina e di affiancare una prima punta a Osimhen) e quando invece era stato direttamente Vlahovic a declinare.

Insomma se da qui a gennaio Vlahovic in campo avrà il compito di mantenere la Fiorentina in corsa per obiettivi migliori del semplice decimo posto, c’è da scommettere che anche voci e scenari sul futuro del serbo siano destinati ad aggiornarsi quasi quotidianamente, di pari passo con una geografia delle big europee per forza di cose proiettate sui talenti più importanti del panorama. Come Haaland, e come Vlahovic che ne sta certamente ripetendo gesta e attenzione. Un altro intrigo di mercato in piena regola, dai chiari contorni internazionali, e nel quale la Fiorentina è  chiamata a non sbagliare in entrambe i sensi: quello della cessione del suo attaccante più importante e quello della sua sostituzione. Che sia a gennaio, o a giugno.