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STRAPPO FINALE

di Tommaso Loreto

Tanti i giocatori che non sono saliti sul pullman in partenza per la seconda fase del ritiro di Moena (mancavano oltre a Montella, Jovetic, Nastasic, Ljajic, Olivera, Cassani e Pasqual tutti comunque attesi in serata), eppure uno solo non è partito per via di quella che sa tanto di una rottura definitiva. Tra la Fiorentina e Juan Manuel Vargas lo strappo si è consumato nel corso dell'ultima settimana di allenamenti in Trentino. E la scelta di lasciare il giocatore ad allenarsi a Firenze sembra soltanto il penultimo atto di un addio ormai praticamente scontato.

Montella, in altri termini, deve aver capito, in accordo con la società, che ad oggi il recupero del peruviano è operazione assai complessa, e anche gli stessi segnali lanciati da Vargas tra allenamenti e comportamenti vari non devono essere stati propriamente entusiasmanti. Da qui la decisione di lasciarlo a Firenze (d'accordo con il procuratore, comunicazione quest'ultima non casuale a giudicare anche dal comunicato ufficiale) evitando così anche qualche frizione in allenamento come quelle registrate nei giorni scorsi. Del resto, secondo quanto raccolto da firenzeviola.it, lo stesso Vargas considera l'esperienza in viola chiusa tanto da essere stato il primo ad accettare di non allenarsi più col gruppo in ritiro.

Scelta disciplinare, o mossa di mercato, o ancora semplice strategia societaria in accordo con Montella, poco cambia. L'esperienza del “Loco” in viola sembra davvero al capolinea, seppure di offerte ne siano arrivate con il contagocce. Si diceva Genoa (ma oggi che realtà è quella dei rossoblu se il club è stato messo in vendita da Preziosi?) o club della Premier League con i quali magari intavolare anche altre trattative (Liverpool alla voce Aquilani, o Arsenal alla voce Chamakh), o ancora il Boca in Argentina, ma la realtà è che, al momento, cedere Vargas è assai difficile. Almeno tanto quanto immaginare che possa continuare a vestire la maglia viola.