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SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI

di Pietro Lazzerini

Partiamo dal presupposto che Gervasoni qualcosa ha sbagliato e che sicuramente la sua conduzione di gara non ha favorito la calma in campo. Ricordiamo anche come nelle ultime settimane la Fiorentina sia stata al centro di alcune decisioni arbitrali quanto meno dubbie che hanno animato le moviole di tutti i media nostrani. Però allo stesso tempo, vivere una partita come quella di ieri, con i nervi a fior di pelle, pronti a scattare al primo errore, non favorisce sicuramente il buon esito della gara. 

La squadra di Montella ieri sera, fino a che ha retto la tensione nervosa ha giocato meglio del Parma, a tratti è sembrata la Fiorentina bella e convincente (meno pratica purtroppo) ammirata nella stagione passata. Poi, ad inizio secondo tempo è iniziata un'altra partita. Il nervosismo era già montato leggermente nel primo tempo per alcuni cartellini discutibili estratti dal direttore di gara, ma la vera esplosione è iniziata con il rigore fischiato a Biabiany e con l'espulsione di Diakitè. Da lì in poi, tutti i viola hanno iniziato a sentirsi vittime di ciò che accadeva in campo, pagando ovviamente in lucidità. Non è un caso se la punizione vincente sia stata battuta da Mati Fernandez, infatti era proprio l'ultimo entrato ad essere il più calmo, il meno innervosito dall'andamento della gara.

Adesso Montella dovrà lavorare tanto sulla condizione nervosa di se stesso e della propria squadra. Il prossimo periodo vedrà la Fiorentina incontrare Esbjerg, Lazio e poi tre volte la Juventus. Uno sbalzo di nervi potrebbe compromettere tutto, campionato ed Europa League, un prospetto che solo con la calma e con il gioco può essere scongiurato. Pochi giorni per ricaricare le pile, scordare i torti, gli errori personali e il distacco in classifica dal Napoli che non si accorcia (e non si allunga fortunatamente). Giovedì si torna in campo. Meno nervosi, più concreti. E' questo il messaggio che il tecnico lancerà ai propri giocatori, perchè vivere sull'orlo di una crisi di nervi non fa bene nè allo spogliatoio nè ai risultati.