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SUPERSTITE

di Tommaso Bonan

In quel 3-0 al Bologna, stagione 2013/2014, Borja Valero c'era. Eccome se c'era. E segnò, per di più, il gol del momentaneo 2-0. In quella partita - ultimo precedente fra le due squadre col risultato mai in discussione fin dai primi minuti - lo spagnolo fu tra i protagonisti assoluti, come del resto lo è ad oggi nella nuova Fiorentina di Paulo Sousa.

Un'inizio col freno a mano tirato (con strascichi della passata stagione anessi), fino all'esplosione tecnica nelle ultime apparizioni dei viola, che lo hanno elevato tra i più in forma (e continui) di tutta la squadra, lo spagnolo sembra essere sulla strada della guarigione. Tecnica, sia ben inteso. Tanto che, al momento, pare essere proprio lui l'insostituibile del reparto. Badelj, Vecino, Suarez, Mati Fernadez o il titolare di turno. L'importante è che giochi Borja Valero.

Il quale, contro il Carpi, ha dato sfoggio della sua qualità (e della sua calma) pur giocando su un campo "scivoloso" come quello di Modena. Dopo le partenze di Pizarro e Aquilani, vecchi compagni di centrocampo, Borja Valero resta l'unico "tenore" superstite della vecchia guardia. Poco propenso, a quanto pare, ad abdicare.