TALENTO AL POTERE
Il nome di Antonio Cassano torna prepotentemente di moda per l’attacco della Fiorentina dopo il “quasi fatta” del gennaio 2010, quando cioè ‘Fantantonio’ giocava ancora nella Sampdoria e sembrava davvero ad un passo dal vestire la maglia gigliata. Poi il silenzio ed il nome del barese che ricompare.
Ma la Fiorentina, anche alla luce del rientro di Jovetic, come si schiererebbe con lui nel 2011-2012? Molto, in questo senso, dipenderà da due fattori: come si evolverà il mercato, soprattutto in uscita, e come deciderà di far giocare Mihajlovic il suo prossimo reparto offensivo.
Il tecnico serbo, infatti, potrebbe avere in mente l’idea di rinunciare alla prima punta nel senso classico del termine (quindi a Gilardino) e di lasciare spazio alla dinamicità e agli inserimenti, andando a prendere come esempio quella Roma di Spalletti che molto bene ha fatto per almeno tre stagioni. In questo scacchiere, con la fantasia e la tecnica poste come basi imprescindibili da cui sviluppare le trame di gioco, Antonio Cassano ci starebbe a meraviglia. Seguendo questa ipotesi, infatti, un attacco a tre composto da Jovetic, Cassano e Cerci a scambiarsi palla e posizioni, senza dare punti di riferimento, sembrerebbe un’ipotesi più che affascinante, almeno per un allenatore, considerando il potenziale dei tre. Pronti a subentrare, Ljajic e Babacar.
Se invece dovesse rimanere la prima punta, che potrebbe essere Gilardino come qualsiasi altro bomber giunto dal mercato, il trio d’attacco della Fiorentina vedrebbe Jovetic e Cassano poco dietro al centravanti, pronto a sfruttare gli innumerevoli assist che questa coppia può garantirgli, chiedere a Pazzini per avere conferme. C’è poi l’ipotesi prima punta di movimento, quella che non segna molto ma che col possesso palla favorisce gli inserimenti di seconde punte, trequartisti e centrocampisti. Realizzabile anche questa.
Quel che è certo è che, se dovesse arrivare un giocatore “alla Cassano”, il modo di giocare della squadra non avrebbe più negli esterni i fulcri del gioco (come con Prandelli), ma si svilupperebbe per vie centrali, lasciando libero sfogo al talento. Mihajlovic, in fondo, nell’ultima parte di stagione è sembrato andare verso questa direzione.
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