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TAS-TO DOLENTE

di Andrea Giannattasio

Ancora una notte di attesa. L’ennesima, dopo il ritardo epocale con cui la Uefa lo scorso 27 giugno ha emesso il suo dispositivo sul Milan attraverso il quale ha deciso di escludere i rossoneri dalle competizioni europee della prossima stagione. La sentenza del tribunale arbitrale dello sport di Losanna, annunciata già da qualche giorno per la giornata di oggi, slitterà invece a domani nella tarda mattinata, dopo le ore 11 per la precisione. Un presagio negativo in ottica viola? Così non pare. Visto che l’ampio ritardo accumulato per la pubblicazione del verdetto è dovuto al fatto che la memoria difensiva presentata dal Milan in Svizzera è stata quantomai articolata ed ha comportato la presenza sulle rive del Lago di Ginevra di un vero e proprio plotone di rappresentanza (oltre all’ad Fassone, erano presenti la responsabile finanziaria Valentina Montanari e i legali Roberto Cappelli e Andrea Aiello, con la presenza fondamentale di Franck Tuil, manager del fondo Elliott).

La Fiorentina intanto attende. Arrabbiata e delusa per come i tempi si sono allungati, rendendo vana un’altra giornata di attesa che lascia la società dei Della Valle ancora in un limbo di incertezze e di silenzi. Quello che del resto imbarazza di tutta questa vicenda sono le tempistiche con qui questo infinito processo sta pian piano trovando il suo epilogo, visto che la squadra di Pioli (che stasera conoscerà se ad approdare al secondo turno preliminare di Europa League sarà il Sarajevo o il Banants) saprà con appena sei risicatissimi giorni di anticipo se giovedì prossimo giocherà per raggiungere la fase a gironi (ma ci sono forti probabilità che il primo dei due match contro i bosniaci o gli armeni si possa giocare allo stadio Franchi) o se potrà starsene comodamente sul divano di casa davanti alla tv. Una prospettiva, quest’ultima, decisamente meno affascinante.