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TECNICO-MANAGER, UNA NOVITÀ PER FIRENZE. È TEMPO DI CONDIVISIONE E SINERGIA

di Riccardo Barlacchi

Oltre a una normale ondata di entusiasmo, l’arrivo di Gennaro Gattuso a Firenze ha portato una ventata di aria fresca, di innovazione e speranza per il futuro della Fiorentina. Anche se sono tanti gli interrogativi quando ci si appresta a far ripartire un ciclo (primo fra tutti la sentenza sul ricorso al Tar da parte di Italia Nostra sul Viola Park, attesa a breve), l’idea di un tecnico manager dalle parti di Firenze incuriosisce e non poco. Mai fino a questo punto si era sentito parlare di un allenatore che potesse intervenire in modo sostanzioso sui colpi da piazzare sul mercato, anche se non sono mancati i tentativi (falliti) in passato. Ovviamente, il riferimento è alla proprietà precedente. Per primo, quando partì la magica avventura della Fiorentina di Frey, Toni, ma anche di Mutu e Gilardino, Cesare Prandelli provò ad inserirsi nelle scelte di mercato, anche se poi, di fatto, non se ne fece di niente.

Tralasciando le parentesi nebulose di Mihajlovic e Delio Rossi, con Vincenzo Montella in panchina non vi furono grandi interventi sulle decisioni societarie, considerando il tasso tecnico della squadra e la caratura dei singoli giocatori acquistati (si pensi a Salah). Forse Paulo Sousa è stato l’allenatore che con maggior decisione ha tentato di intromettersi nella questione acquisti, soprattutto dopo la straordinaria cavalcata che portò la Fiorentina in vetta alla classifica nella prima parte della stagione 2015-2016. Un altro tentativo fallito che, tra le altre cose, portò alle prime crepe e poi alla rottura tra il tecnico lusitano e la società. Ora a Firenze c’è una nuova proprietà, con idee diverse e un atteggiamento diverso, di condivisione e sinergia tra le parti. Questo è il messaggio che trapela dalla zona di Viale Fanti. Qualcosa di mai visto prima, nell’attesa che il lavoro faccia il proprio corso verso la nuova Fiorentina che verrà.