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TEMPI E NOMI: QUALCOSA NEL GENNAIO VIOLA È CAMBIATO

di Andrea Giannattasio

La modalità è sempre la stessa: il prestito con diritto di riscatto, a Firenze, è ormai un marchio di fabbrica. Non certo voluto dal solo Corvino (che - quando i forzieri dei Della Valle erano pieni - ha potuto spendere liberamente e lo ha fatto pure bene) quanto dalla proprietà stessa, ormai irrigidita verso l’autofinanziamento. Sta di fatto però che, rispetto alle ultime due sessioni di gennaio, l’aria sembra essere davvero cambiata. Non certo per le cifre spese, lo abbiamo detto, quanto per gli obiettivi che sono ormai da tempo nel mirino della Fiorentina e per la tempistica con cui il club ha scelto di aggiudicarseli.

Muriel ne è l’esempio più lampante. Il colombiano aveva da tempo dato il suo ok a Corvino per trasferirsi a Firenze e nonostante un tentativo di intrusione del Milan l’affare è andato a buon fine a tempo di record. Con l’annuncio ufficiale dell’ex Samp il 1° gennaio e il tesseramento completato nel primo giorno di campagna acquisti invernale. Un anno fa, di questi tempi, la Fiorentina per risolvere i suoi cronici problemi in attacco aspettò gli ultimi giorni per cedere Babacar al Sassuolo e tesserare il carneade Falcinelli, tra i flop più grandi degli ultimi mercati viola. La sessione invernale del 2018 fu poi completata dall’arrivo del comprimario Dabo. Poche gioie, dunque.

Ma nemmeno due anni fa, nel 2017, le cose andavano più di tanto meglio: anche in quel mercato di gennaio - il primo della seconda repubblica di Corvino, l’ultimo della gestione Sousa - la Fiorentina decise di scommettere a sorpresa su quello che ancora oggi è uno dei più grandi punti di domanda viola, quel Riccardo Saponara che in un anno e mezzo non è mai riuscito a prendere in mano la squadra e a farla volare. Lo stesso dicasi di Sportiello, arrivato da Bergamo dopo un lungo tira e molla per fare prima il numero 12 e poi il titolare (con scarsi risultati) lo scorso anno.

Con Muriel e i nomi che sono al momento al vaglio di Corvino per il centrocampo (la Fiorentina sta andando alla ricerca di un titolare che possa permettere a Veretout di tornare nella sua antica posizione di mezzala), la sensazione dunque è che qualcosa sia davvero cambiato. Sia per il livello di giocatori che la società sta sorvegliando sia, probabilmente, per la reale volontà da parte dei Della Valle di ritornare in Europa dopo due anni di astinenza. Finalmente, verrebbe da dire.