.

TEMPO SCADUTO, IACHINI APPESO A UN FILO

di Niccolò Santi

Il tempo è scaduto. La partita pareggiata dalla Fiorentina ieri a Cesena contro lo Spezia (a tratti più somigliante a una sconfitta) sembra un po' l'ultima goccia. Una rimonta regalata bellamente agli avversari, i quali dopo soli tre minuti si erano ritrovati sotto di addirittura due reti a zero. Evidentemente, nelle tattiche e non solo, qualcosa continua a non funzionare, tanto è vero che i viola figurano ancora fragili, senza una linea precisa, limitati. Le braccia allargate di Franck Ribery sono state lo specchio del clima che si respira all'interno dello spogliatoio: il nervosismo è palpabile, basti pensare al momento in cui, allo stadio Manuzzi, Cristiano Biraghi si è rivolto furioso verso la panchina esclamando epiteti mal ripetibili. 

Il piatto piange e i risultati raccolti finora non possono che aumentare la tensione. La quale - almeno a sensazione - non proviene esclusivamente dai giocatori, infatti Rocco Commisso medesimo non più di sei giorni fa si è lasciato scappare quel colorito: "La partita contro la Sampdoria è stata uno schifo". E se a risultare così chiaro è il presidente, vuol dire che la precarietà regna sovrana sulla panchina viola. Maurizio Sarri, in procinto di risolvere il proprio contratto con la Juventus, è la vera spada di Damocle di Iachini, anche se a quanto emerge i nomi in ballo sono molteplici: dai Semplici e Mazzarri, ai decisamente più complicati Spalletti e Allegri. La resa dei conti potrebbe prefigurarsi già oggi, magari con un vertice che per Iachini non si esclude rischi di diventare letale.