TENSIONE E INCERTEZZA
La tensione intorno al direttore generale Pantaleo Corvino è in costante crescita. Giorno dopo giorno, con i tifosi che hanno allargato la contestazione anche al suo operato, la permanenza a Firenze fino al termine del contratto (giugno 2020) pare essere più complicata. Anche all'interno della società la sensazione è che il dg abbia perso quella estrema fiducia sbandierata dopo il suo ritorno al timone.
Una parte del club imputa a Corvino una spesa da 150-200 milioni in tre anni a fronte di risultati sportivi ampiamente al di sotto degli obiettivi fissati. Una spesa impreziosita in negativo da circa 30 milioni di euro di intermediazioni, che rincarano la dose su una rosa costruita male come ha dimostrato il campo. Ma non è solo questo. Il boom dell'Atalanta ha aumentato il malumore della proprietà e una eventuale vittoria della Coppa Italia da parte dei nerazzurri, visti i 18 anni senza trofei dell'era Della Valle, inasprirebbe ulteriormente i toni delle discussioni.
La separazione comunque non resta affare semplice, soprattutto visto e considerato il buon rapporto dell'attuale dg con Cognigni (CLICCA QUI per il video dell'incontro di ieri sera, esclusiva di FirenzeViola.it) e con lo stesso Diego. Ancora non è stato deciso niente e non c'è la volontà di esporlo alla pubblica gogna, come accaduto per esempio per un "semplice" allenatore come Pioli, ma la sensazione è che qualcosa si stia muovendo.
La prossima settimana potrebbe essere quella chiave, anche perché i procuratori stanno iniziando a bussare alle porte del Centro Sportivo per proporre o conoscere il futuro dei rispettivi assistiti e un altro mese di limbo rischierebbe di compromettere i tempi di una rivoluzione tecnica fondamentale per ripartire dopo tre anni di risultati negativi.