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Forse qualcuno ha pensato persino male nel momento in cui Di Vaio ha sparato alle stelle il rigore che sarebbe valso il 2-1 per il Bologna. Ma al di là di una semplice scelta di non farsi troppo male, questo in sintesi il secondo tempo della sfida di oggi, resta una prestazione finale della squadra di Mihajlovic che non sembra scostarsi più di tanto da quello che è stato il fil rouge della stagione. Ovvero quello di una Fiorentina così a lungo imprigionata nella ricerca di sè stessa, e del suo gioco, che alla fine l'unica via d'uscita sembra essere quella di prendere altre strade.
Quelle strade che tanti viola prenderanno a cominciare dalla prossima settimana, e anche quelle strade che invece Corvino dovrà percorrere con i fari costantemente accesi nel corso di tutta l'estate. Perchè se non è ancora facile stabilire con chiarezza chi, oggi, abbia detto "addio" a chi, può sembrare più semplice rendersi conto che, comunque, la Fiorentina cambierà volto. Dovrà farlo per sperare di poter fare meglio ma, anche, per rientrare nei parametri guida della società.
Perchè fra le tante parole spese da Andrea Della Valle nel dopo gara, oltre al richiamo per Montolivo e ai rinvii ai nuovi ingressi in società, assumono particolare importanza i concetti legati alla riduzione degli stipendi e al fatto che la Fiorentina, triste ma vero, non può più sostenere il quinto monte ingaggi della Serie A. Se di "ridimensionamento" non si vuole parlare, di certo, è stata passata una gran bella patata bollente a Pantaleo Corvino chiamato a infilare colpi di genio in ogni trattativa. Perchè pensare di rinforzare questa squadra, abbassando il monte ingaggi resta, sulla carta, impresa per niente scontata.
Sotto questo aspetto, dunque, ADV si mostra probabilmente ancora più realista del re. Pur anticipando scelte importanti che, comunque, riguarderanno la società. Dal gennaio tragico di società e squadra (nel quale a detta dell'azionista di riferimento il "no" di mercato ha riguardato svariati giocatori vogliosi di andarsene) al primo, vero, forte richiamo a quella che fu l'esperienza di Vittorio Cecchi Gori e l'amaro finale che tutti conoscono. Insomma, all'orizzonte, si profilano nuove direttive riguardanti il futuro della Fiorentina. Con Corvino e con Mihajlovic, e con la speranza di ritrovare l'Europa (quella minore) a fronte dei paletti economici del Fair Play Finanziario. Un ciclo, oggi, adesso sì, in tutti i sensi, si è davvero chiuso.