THE SONG REMAINS THE SAME
Cominciamo dalle premesse, com'è giusto che sia. Nel primo tempo la Fiorentina soffre dannatamente la diversa condizione fisica rispetto al Napoli e, tutto sommato, la squadra di Mazzarri merita il vantaggio. Nella ripresa, poi, esce fuori la cattiveria di cui a lungo ha parlato Mihajlovic nel corso di quest'estate. Un intervallo al fulmicotone, dev'essere stato quello del tecnico serbo, perchè i viola nei primi minuti della ripresa sono arrembanti. E sul risultato finale, alla fine, pesano come un macigno l'errore clamoroso di Gilardino a un passo da De Sanctis (in quella posizione bisogna angolare il pallone e fare gol, perchè Montolivo offre un pallone irripetibile) e la reazione di Vargas che lascia momentaneamente i viola in dieci.
Però...c'è un però grande come una casa. E arriva sulla pelle dei viola dopo nemmeno 10' della nuova stagione. Dopo un'annata, l'ultima, in cui la Fiorentina si è vista penalizzare in ogni modo dai fischietti, in Italia e in Europa, sembra che tutto ricominci da dove era terminato. La testata di Cavani in anticipo su Kroldrup è rapida come un batter d'occhio ma, chissà perchè, ancora una volta la decisione (nel dubbio) va contro i viola. Tralasciando che, ormai, soltanto Blatter avrebbe il coraggio di spiegare perchè, nel 2010, non si possa usare la tecnologia nel calcio (e soprattutto sui cosiddetti "gol fantasma") resta l'amaro in bocca per un'ennesima svista che, fin dalla prima giornata, penalizza i viola.
Difficile, forse impossibile, capire cosa sia passato per la testa del guardalinee che ha voluto convalidare il gol del vantaggio partenopeo. Se, ad esempio, sulla reazione di Vargas si può anche comprendere la scelta del rosso, in occasione del rimbalzo del pallone sulla linea è francamente inspiegabile la decisione di convalidare il gol del Napoli. Perchè, semplicemente, non era possibile vedere con chiarezza. Come a testimoniare che, ancora una volta, nel dubbio la decisione finale è quella contraria alla Fiorentina.
Bene hanno fatto, comunque, i protagonisti a stemperare subito ogni tensione. Da Mencucci a Mihajlovic, passando per i giocatori, nessuno ha voluto alzare i toni, ed è anche giusto così dopo nemmeno 90' del nuovo campionato. Ma, dall'altra parte, ancora una volta siamo a riflettere su un errore arbitrale (perchè alla fine dei giochi, quello di Cavani non è gol) che toglie qualche punto alla Fiorentina (al netto degli errori di Gilardino e Vargas). E allora, come avrebbero detto Robert Plant e Jimmy Page nel primo album live dei leggendari Led Zeppelin, "The song remains the same". Ovvero la musica, a Firenze, non cambia. Mai.