TIFO, Una lezione da imparare ad Is Arenas
In un momento come quello attuale in cui la crisi - economica e morale - ha investito tutti gli ambienti del Bel Paese (calcio, naturalmente, incluso), ci si riempie spesso e volentieri la bocca di frasi nostalgiche e ad effetto del calibro di "Com'era bello il tifo di una volta" oppure "Sì ad un calcio non violento", per non parlare di "No al razzismo negli stadi". La verità , però, è che quei pochi fortunati (giornalisti in primis, ospiti con invito poi) che sabato scorso hanno avuto la possibilità di entrare allo stadio Is Arenas per assistere alla partita tra Cagliari e Fiorentina, una lezione di tifo l'hanno avuta. Eccome. All'interno dell'impianto sportivo di Quartu infatti erano presenti un centinaio di "supporters speciali" e per questo assolutamente magnifici: una vera e propria squadra di ragazzi e ragazze down che per tutti i 90' di gioco, nonostante il loro esiguo numero, non hanno fatto rimpiangere gli oltre 3000 tifosi rimasti forzatamente fuori da Is Arenas. Quello che si è respirato domenica pomeriggio è stata una vera e propria catarsi calcistica per chi - come chi scrive - è abituato a vedere e a giudicare il decadente calcio del nuovo millennio. Non un coro offensivo, nessun riferimento a colori politici, neanche un grido di stampo razzista ma solo tanto e sano tifo da stadio. Un calore che poi, al termine della partita, è stato ripagato dalla bella vittoria dei sardi sulla Fiorentina. Scene, queste sì, che fanno bene, benissimo al calcio. E che ci piacerebbe rivedere più spesso. Sperando che anche l'esagitato tifo moderno possa seguire certi esempi positivi.