TOGLIERE IL FRENO A MANO
Meno di 100 chilometri. Secondo una statistica pubblicata ieri dalla Lega Serie A la Fiorentina è stata la squadra che ha percorso meno terreno nell’ultima giornata di campionato. Per la precisione poco più di 99 km, unica formazione rimasta sotto la soglia media dei 100 chilometri e ben lontana dalla squadra che ha corso di più (la Lazio di Simone Inzaghi comunque sconfitta dalla Sampdoria). Un dato non incoraggiante, che fotografa un momento delicato da affrontare con lucidità visto che le problematiche alla radice possono essere sia fisiche che mentali.
E d’altronde che la Fiorentina abbia attualmente più di un problema è purtroppo evidente, che si tratti di un’armonia interna da ritrovare anche con il tecnico o di una condizione fisica non impeccabile. Possibile che l’assetto fin qui scelto non risulti congeniale per molti, magari per Amrabat sacrificato qualche metro più indietro rispetto al solito o per Kouame non freddissimo sotto porta, ma ancor prima di tenere di conto un assetto non ancora stabile andrà valutato anche il singolo rendimento dei calciatori, e sarà su questo binario che proseguirà il lavoro di Iachini.
Serve in altri termini una scossa, un sussulto che ravvivi una Fiorentina apparsa di nuovo spaesata dalla gara con la Samp in poi. Che si tratti di un modulo rivisto per favorire l’inserimento di Callejon, o la libertà da garantire a Ribery, Iachini deve gioco forza risollevare l’animo di un gruppo che a Cesena ha dato pericolose sensazioni di scollamento, ritrovando l'unità d’intenti che anche Commisso ha tirato in ballo non più tardi di martedì. Perché mentre Firenze si divide sulle scelte societarie del momento è già in arrivo la prossima avversaria, l’Udinese fresca di vittoria in extremis contro il Parma, e certamente servirà togliere il freno a mano rimasto inserito a Cesena.