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TRA BABBO E MAMMA

di Matteo Sestini

Un piccolo, innocente, appunto al mister Paulo Sousa: a Firenze si dice ''babbo'' e non ''papà''. Ma questo conta veramente poco. Conta eccome la gara di stasera che l'allenatore portoghese ha deciso di affrontare con la formazione migliore. E' chiaro che da un punto di vista mediatico, ed anche di gestione dello spogliatoio, Paulo Sousa non può scegliere dichiaratamente un obiettivo. Campionato o Europa League non fa differenza. La Fiorentina deve giocare sempre per vincere, a prescindere da chi scende in campo.

Con l'Empoli sono andate in campo le seconde linee mentre stasera, cioè quando ci sarà bisogno di vincere per raggiungere un obiettivo concreto (il passaggio del turno), toccherà ai titolari. Date le logiche di turnazione utilizzate finora dall'allenatore della Fiorentina non ci sarà da stupirsi se lunedì sera con il Sassuolo toccherà ancora una volta a KalinicIlicic, Bernardeschi & co. Se prendiamo in esame le tre gare in oggetto (Empoli, Basilea e Sassuolo) la gara con gli azzurri non solo era oggettivamente la più facile sulla carta, ma è anche quella che, con una eventuale vittoria, avrebbe potuto dare minori vantaggi immediati alla Fiorentina. Il perché è presto detto: vincendo con il Basilea la Fiorentina sarebbe praticamente già qualificata ai sedicesimi di finale della Europa League, mentre in caso di vittoria lunedì sera a Sassuolo i viola allungherebbero in classifica aumentando il distacco sulla zona dell'Europa ''minore'' oltre alla possibilità di poter sfruttare a proprio favore lo scontro diretto tra Napoli ed Inter (con in più il vantaggio di scendere in campo prima di queste).

Insomma, Paulo Sousa non fa scelte a parole e neanche con i fatti, ma osservando e analizzando il modo con il quale ha gestito la rosa finora possiamo dire che il tecnico viola è molto attento a sfruttare ogni tipo di situazione a proprio vantaggio, anche quelle offerte dal calendario.