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TRA SCHEMI E MERCATO

di Andrea Giannattasio

Numeri, pensieri, parole. Ed in mezzo il mercato che sarà. Tra questi semplici concetti si chiude una deludente prima fase di stagione per la Fiorentina di Delio Rossi, una squadra che nonostante il cambio di guida tecnica ha dato sin qui davvero poche soddisfazioni al tifo viola. Certo, non è mai facile per nessun allenatore, né tantomeno per qualsiasi giocatore, trovare la quadratura del cerchio in poco tempo e spazzare in un sol colpo l'intero lavoro del tecnico precedente, quel Sinisa Mihajlovic che - al di là degli altalenanti risultati messi insieme in una stagione e mezzo - aveva avuto il pregio quantomeno di dare alla propria squadra una convinzione tattica ben precisa dalla quale i viola, come sancito da Rossi, non possono attualmente prescindere: il centrocampo a tre.

Ed infatti Rossi, fin dal suo primissimo approdo a Firenze, aveva ben intuito che la propria rosa non poteva discostarsi da questo basilare dettame del modulo, dal momento che qualsiasi stravolgimento tattico o era stato assimilato con fatica o, peggio ancora, era stato inavvertitamente 'boicottato' dal gruppo viola, come un anticorpo respinge un potenziale virus maligno. Tanti infatti sono stati i tentativi, alcuni dei quali vani, per creare un modulo di gioco adatto agli attuali giocatori viola: dal primissimo 4-3-1-2 (per il quale la mancanza di un tre-quartista puro in casa viola ha fatto parzialmente desistere Rossi), passando per il più quadrato 4-4-2 che valorizzasse maggiormente le fasce (i cui interpreti però, Vargas e Cerci nello specifico, attualmente sono alla ricerca del migliore stato di forma) fino al 'sinisiano' 4-3-3, per il quale si sono fatte notare le rimostranze di Stevan Jovetic, che prediligerebbe giocare più vicino a Gilardino e alla porta avversaria.

Non abbiamo incluso in questa breve ma significativa rassegna il 3-5-2 improvvisato dalla Fiorentina nel pareggio di Siena di tre giorni fa, un esperimento tattico che difficilmente Rossi vorra riproporre in futuro a meno di scelte impellenti dovute alla contingenza del momento.

Una cosa però possiamo dire con certezza: i giocatori (ad occhio e croce pochi) che giungeranno a Firenze in questa rassegna di mercato invernale saranno tutte pedine funzionali all'idea di gioco che Rossi dovrà definitivamente individuare per la seconda parte della stagione, quando i viola dovranno necessariamente dare un senso alle proprie velleità ed alla propria classifica, tentando di riconquistare a suon di prestazioni il tifo viola, immerso - al pari di Rossi - nel confuso vortice di numeri e schermi sin qui proposti. Un'impresa difficile, ma non impossibile.