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TRA SIENA E L'EUROPA

di Tommaso Loreto

L'esercizio, di per sè, può sembrare persino autolesionistico. Eppure, di fondo, potrebbe pure esserci da leggere una venatura di complimento, nello sguardo che cade casualmente su Siena. Un po' perchè a guardarla bene, quella squadra, un pizzico di viola lo porta. In panchina, dove a fianco dell'ottimo Sannino siede un certo Francesco Baiano, e in campo come nel caso di Gaetano D'Agostino, ex dal dente avvelenato.

Ma quel che più di tutti attira l'attenzione, al di là di una qualificazione alla finalissima ancora tutta da giocare, è il traguardo che adesso il Siena si trova a quasi a portata di mano. Una qualificazione in Europa League che da queste parti verrebbe se non presa al volo, quantomeno anelata per un bel po' di tempo. Meglio non ripensare, di certo, a come i viola si presentarono a Roma (senza punte, giusto per la cronaca) e anche meglio non riguardarsi il tabellone e il cammino impervio che avrebbe atteso la Fiorentina.

Eppure quello stesso traguardo, oggi, per la Fiorentina rappresenterebbe vero e proprio ossigeno per il futuro. E, di certo, passa comunque dalla prossima gara di Parma, meteo permettendo, il solo pensiero di poter correre per un posto europeo. L'eventuale terza vittoria consecutiva avrebbe il potere di rigenerare ulteriormente gruppo e ambiente, e di cambiare ulteriormente la classifica in attesa del recupero con il Bologna, e della gara interna con il Napoli. Roba da ritrovarsi a sognare ad occhi aperti dopo quasi un anno di vera e propria insonnia.

Buon per il Siena, allora, senza nemmeno troppi rancori se la Coppa Italia che la Fiorentina non riesce a inseguire da anni significherà Europa League. I viola dovranno necessariamente giocarsi l'eventuale rincorsa si campi (ghiacciati) del campionato. Sperando di trovare continuità di risultati e di gioco, con Amauri e Jovetic sempre più integrati nei movimenti offensivi. Nel frattempo, la prossima volta che ci sarà da giocare la Coppa Italia, un pizzico d'accortezza in più non guasterebbe.