TRA SOGNI E REALTÀ
È una Fiorentina che s'interroga sul futuro quella che esce dal campo dopo la pantomima andata in scena al Franchi ieri sera. Non solo perché dovrà capire come verrà catalogata la partita con l'Udinese, e neanche perché a due giorni dalla sfida contro il Torino non sa se la partita si giocherà, ma soprattutto perché gli arrivi di Ikoné e Piatek così presto a gennaio sono una dichiarazione d'intenti non da poco della società di Rocco Commisso.
In attesa che venga ufficializzato anche l'attaccante polacco (oggi la seconda parte di visite e poi l'annuncio), Italiano può già contare su una rosa a questo punto sostanzialmente completa, tanto da far invidia perfino a Mourinho che nella conferenza prima del Milan aveva sottolineato come la Roma si debba muovere in maniera differente rispetto alla Fiorentina.
Parole importanti sono state pronunciate anche da Pradè, che ha fatto melina sugli altri nomi del mercato viola chiudendo sostanzialmente ad altre operazioni in entrata, con un però. Un però (sottolineato anche da Italiano) che potrebbe cambiare gli scenari in caso di uscite (Amrabat e Benassi i primi indiziati) e di occasioni. Con il capitolo Vlahovic che ogni giorno racconta nuove storie e che fino al 31 gennaio non può essere chiuso. E con i sogni Alvarez ed Isco che restano sullo sfondo.
Di sicuro c'è che la sinergia tra società e allenatore sta portando grandi risultati almeno sul mercato. Se poi continuerà a portarne anche sul campo sarà solo il tempo a dirlo, ASL e regole permettendo.