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TRASPARENZA STRATEGICA

di Tommaso Loreto

Difficile credere a tutto, eppure tutto è davvero possibile. La Fiorentina si cala nelle atmosfere tipiche del finale di mercato: bocche cucite, smentite di rito, secchiate di freddezza su qualsiasi nome caldo. Pradè ne approfitta a margine della presentazione di Dalbert, e lancia messaggi un po' a tutti, consapevole che dietro alle dichiarazioni di facciata qualsiasi affare sia ancora possibile.

Va gioco forza letta così la conferenza di ieri che sembra chiudere le porte al mercato in entrata, in attesa che solo le uscite si sblocchino (e i nomi sono i soliti: Dabo, Cristoforo, Eysseric e Thereau). A metà strada tra strategia e trasparenza Pradè spegne ogni ipotesi relativa a un altro acquisto pesante (De Paul che l'Udinese non cede più come lo Sporting con Raphinha vista la partenza di Bruno Fernandes, Politano che l'Inter vuol tenere e Pedro che costa molto) salvo ribadire che “di fronte a occasioni per giocatori funzionali” possa cambiare tutto.

Una specifica di fondamentale importanza, che certifica come in realtà la Fiorentina non abbia del tutto rinunciato agli intendimenti di qualche giorno fa. Quando, per esempio, per Berardi erano pronti oltre 30 milioni, quando con l'Udinese sembrava già tutto apparecchiato tanto da veder apparire cuoricini viola nelle stories di De Paul, e quando sia con lo Sporting che con il Fluminense i contatti erano costanti rispettivamente per Raphinha e Pedro.

Pradè sa bene che il messaggio partito ieri potrà pure aver deluso i tifosi, ma al tempo stesso rappresenta un'altra mossa in vista dei momenti decisivi del mercato. Quando comunque c'è da scommettere sui tentativi last-minutes sia per un esterno che per un attaccante. In fondo, sistemata la difesa con Dalbert e Caceres, sono gli ultimi due tasselli che Montella in primis, alla vigilia della gara con il Napoli, si augurava di veder arrivare dal mercato.