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TRE ESAMI DA SUPERARE

di Luciana Magistrato

La parola torna al campo e scatta il vero primo esame, per la squadra e per i singoli. Napoli in crisi di identità (difensiva) e Fiorentina sulla scia dell'entusiasmo dicono gli ultimi risultati al netto della prima giornata che i viola devono ancora recuperare (mercoledì). Ma l'entusiasmo (e i sogni, per dirla con Pezzella) non conta se alla prima vera difficoltà sulla carta la Fiorentina non risponde presente, dimostrando se non altro nella prestazione di essere all'altezza. Gli impegni di 13 (+2 infortunati) giocatori in Nazionale non sarà certo un alibi visto che anche il napoli non scherza in quanto a convocati internazionali. La Fiorentina dovrà semplicemente giocare come è abituata a fare (e con Veretout in campo le novità rispetto alla stagione scorsa saranno veramente poche) e addirittura con la leggerezza di chi a Napoli non ha nulla da perdere soprattutto se di fronte ha una polveriera pronta ad esplodere nel caso di sconfitta. L'obiettivo di Pioli è metterli subito in difficoltà e cercare di segnare già nei primi minuti, con la consapevolezza che il Napoli - già scottato da tre partite e una media gol al passivo di 2 a gara- può recuperare in ogni momento con la qualità a disposizione nella rosa (solo con la Samp non ci è riuscito). Perciò un altro ingrediente importante sarà la concentrazione fino alla fine per non sprecare, eventualmente, quanto di buono costruito durante la gara.

Veretout è una certezza in più anche se il francese deve dimostrare ancora di esserlo, visto che questo è il suo debutto stagionale. Lo scorso anno ha incantato e conquistato tutti, ripetersi è sempre difficile. Lo affiancheranno uno tra Gerson o Edimilson pronto ad inserirsi insieme a Benassi che ieri sera ha festeggiato il compleanno e le tante soddisfazioni del momento con tutto il gruppo viola e le famiglie al completo. Insomma, quando si parla di gruppo unito non è un caso e le cose vanno fatte per bene. L'incertezza è Pjaca, ma Eysseric ha dimostrato di essere cresciuto rispetto alla scorsa stagione e vederlo in campo non sarebbe un dramma, anzi.

Ma l'esame più omportate è quello che deve superare Dragowski titolare in porta al posto del compagno Lafont, infortunato.l Si cresce tutti insieme, il polacco non deve e non può essere un'eccezione e lui per primo dovrà dimostrarlo e trasformarsi in quel "giovane fuoriclasse" che canta spesso e volentieri. D'altronde è stato preso come il nuovo Neto, pronto ad esplodere con il passare del tempo di fronte alla concorrenza. E quel tempo potrebbe essere arrivato.