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TRISTE RITORNELLO

di Matteo Baldini

La curiosità di vedere le gesta azzurre del capitano Manuel Pasqual si è tradotta troppo presto in un sentimento ormai tristemente noto al popolo viola: l'amarezza dovuta all'ennesimo infortunio. Un'amarezza che si amplifica ancor di più pensando a quante volte, fin dall'inizio della stagione, la Fiorentina si è trovata a fare i conti con infortuni che in qualche modo accomunano un nutrito gruppo di giocatori viola, infortuni cioè di natura muscolare. L'elenco dei rimpianti percorre ogni reparto della rosa viola: dalla difesa con lo stesso Pasqual e Richards
(lesione miofasciale del muscolo  bicipite femorale), passando per il centrocampo con gli stop forzati di Pizarro (lesione alla giunzione miotendinea dell'adduttore breve) e Mati Fernandez (lesione all'adduttore della coscia sinistra), chiudendo con l'attacco e le note assenze di Joaquin (lesione all’adduttore lungo coscia destra) e di un Mario Gomez (lesione alla giunzione miotendinea dei flessori della coscia destra) fresco di rientro e desideroso di farsi carico della squadra.

Ricadute, stop improvvisi e pause precauzionali hanno costretto spesso Montella a ricorrere a soluzioni alternative non certo preventivabili anche dal punto di vista tattico; assenze più o meno brevi queste  che, insomma, hanno impedito al tecnico viola di avere a disposizione tutte quelle alternative che, sulla carta, avrebbero giovato alla causa. Lesione all'adduttore: questo il triste ritornello che, passando dall'infermeria, risuona troppo spesso in questo avvio di stagione. E il caso di Pasqual, con la lesione di secondo grado emersa dopo le visite di ieri, sembra poter preoccupare ancor di più rispetto ai precedenti: non a caso lo stop ipotizzato da più parti si avvicinerebbe ai 2 mesi e arriva proprio nel momento in cui il capitano gigliato sperava di potersi rilanciare in campionato, con la testa anche al rinnovo automatico alla ventesima presenza. Escludendo i casi ben diversi di Pepito Rossi e Bernardeschi, dunque, è comunque possibile tracciare un filo conduttore negativo che unisce i tanti assenti viola nel corso di questi primi mesi: problemi muscolari che, al di là della loro derivazione, stanno intralciando il percorso della Fiorentina e la sua ricerca di quell'identità apparsa quest'anno meno stabile rispetto al recente passato.