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TURNOVER MODERATO

di Luciana Magistrato

La Fiorentina si ritroverà nel primo pomeriggio per preparare la partita di Europa League, a Salonicco. La partita rinviata ieri a Genova dopo 27' può far cambiare anche i piani a Sousa nella scelta dell'undici iniziale ma l'impressione è che quest'anno il tecnico non farà il turnover massiccio al quale ci ha abituati lo scorso anno. Sousa presentò due squadre molto diverse in campionato e in Europa League, per affrontare un girone che, si pensava, potesse essere facile. così in campo Sousa mise quasi tutte riserve, una specie di Fiorentina2 che non fece però bella figura. Proprio in base a quelle formazioni inedite il tecnico iniziò a fare delle scelte precise e a individuare i suoi titolari. E il pubblico, inevitabilmente, con lui.

Certo tutti insieme era difficile ottenessero gli stessi risultati del campionato (dove la squadra "A" dominava a sorpresa) ed è per questo che il tecnico sul mercato, posto che soldi da spendere per top player non ce n'erano, ha preteso di tenere i titolari che gli davano, già la scorsa stagione, garanzie per intervenire sulle seconde scelte. Ma l'impressione è che in questa seconda stagione Sousa abbia imparato molto anche dai suoi di errori e difficilmente a Salonicco metterà in campo 8-9 giocatori nuovi, inserendone alcuni, semmai, in una ossatura già definita.

In questo aiuta il rinvio di ieri, ad avere i titolari freschi e in grado di sostenere la gara di Europa League e, dopo tre giorni, quella con la Roma. Insomma inserimenti graduali, come ha fatto in queste tre partite di campionato, per capire il grado di prontezza dei singoli senza buttarli allo sbaraglio tutti insieme. E' stata la volta di Chiesa, poi di Sanchez e Milic, ieri di Maxi Olivera (anche se in mezzora scarsa di gioco è difficile giudicarlo), giovedì vedremo a chi toccherà. Il reparto in cui cambierà di più forse sarà l'attacco, per dare spazio anche a Babacar al posto di Kalinic e Bernardeschi al posto di Tello, riserve ma non troppo, né nuovi alla competizione. Di certo ci vorranno giocatori di personalità, in grado di giocare in uno stadio caldo come quello greco.