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TUTTO INTORNO A TE

di Lorenzo Di Benedetto

Cuadrado sì, Cuadrado no. Vincenzo Montella, nel post gara della sfida alla Sampdoria di ieri pomeriggio, ha parlato della possibilità di veder partire la Vespa colombiana nella prossima stagione, con la Fiorentina che comunque vada dovrebbe riscattarlo dall'Udinese per poi valutare il da farsi durante i mesi estivi. Come tutti sappiamo infatti, prima dell'apertura ufficiale del mercato estivo, tutte le comproprietà tra le varie società di serie A, dovranno essere o risolte o rinnovate, ma quest'ultima ipotesi, dopo due anni in cui il cartellino dell'esterno è stato a metà tra la società bianconera e quella viola, non dovrà essere presa in considerazione.

In parole povere, la famiglia Della Valle e quella Pozzo dovranno trovare un accordo entro il 30 giugno, con la possibilità più concreta che sembrerebbe essere quella di un riscatto da parte dei viola. Resta però da capire che cosa voglia fare la Fiorentina durante la finestra di trasferimenti estiva. Da quando Pradé e Macia hanno preso in mano il mercato gigliato infatti, i fondi a loro disposizione, per gli investimenti sui giocatori, sono provenuti delle varie cessioni di Nastasic, Behrami e Gamberini prima, e di Jovetic e Ljajic poi, ma per quel che riguarda la prossima stagione, l'unico a poter essere sacrificato sarebbe proprio Juan Guillermo Cuadrado. Anche perché, per proseguire il processo di crescita che potrebbe permettere alla Fiorentina di colmare il gap con le squadre che attualmente la precedono in classifica, durante la prossima estate la dirigenza viola dovrà per forza di cose intervenire sul mercato.

Vendere Cuadrado per poter migliorare l'intera squadra. Potrebbe essere questa la strategia della società gigliata dei prossimi mesi, anche se non è da escludere che il colombiano possa rimanere alla corte di Montella per un altra stagione, andando in quel caso alla ricerca di colpi a costo zero come avvenuto nella stagione della rifondazione, quando la cessione di Nastasic, avvenuta a poche ore dalla fine del mercato, servì solo per far quadrare i conti, perché in fondo la nuova Fiorentina aveva già preso forma.