TUTTO SBAGLIATO, TUTTO DA RIFARE?
Un day after in piena regola e perfettamente in linea con le divisioni che, da anni, ormai contraddistinguono la piazza fiorentina. Dopo il 3-2 rimediato dai volenterosi greci del Paok Salonico in Europa League il fiume di parole e opinioni straripa. Coinvolge tutto e tutti, volano sms e telefonate nelle radio, sui social impazzano le tesi, le accuse, le condanne.
Uno scenario persino apocalittico, con opposte fazioni che si confrontano sugli errori del passato, sul da farsi oggi e sulle incertezze future. Niente di completamente nuovo o inedito, purtroppo, se non fosse che col passare del tempo ogni volta le distanze si fanno sempre più ampie. Nel mezzo, poi, c'è una squadra che non riesce a dare continuità alle proprie prestazioni, un tecnico sempre più elettrico e una società che prova, in un modo o nell'altro, ad affrontare la quotidianità come se tutto andasse bene.
La sensazione, in altri termini, è che le scelte estive di confermare il gruppo e andare avanti per un altro anno con Sousa comincino seriamente a traballare, e che talune valutazioni in ambito di mercato oggi non stiano rendendo come s'immaginava. Traducendo, forse, una rivoluzione estiva sarebbe potuta essere anche un'ottima idea. Eppure questa è la strada che la Fiorentina ha tracciato da giugno in poi, e su questa servirà rimanere il più a lungo possibile al di là delle differenti valutazioni che inevitabilmente filtrano dalle stanze del Viale Fanti.
Ed è su questa strada che i viola dovranno continuare a correre da qui a fine stagione. In un campionato dove la zona europea è assolutamente alla portata della squadra, in un'Europa League in cui il primato nel girone è ancora assolutamente raggiungibile e in una Coppa Italia che deve ancora cominciare. Ecco perchè il sentore di una Fiorentina "tutta sbagliata, tutta da rifare" cozza terribilmente con i mesi che mancano da qui alla fine della stagione.
Se una scossa deve arrivare, che arrivi in fretta, con forza, dalla proprietà e dalla società, altrimenti si chiariscano le divergenze interne (possibile che, per esempio, sul secondo portiere le vedute su Lezzerini e Dragowski siano opposte?) e si riparta in modo diverso. Alimentare tensioni interne ed esterne, da una parte e dall'altra, come accade ormai da mesi, alla lunga, può soltanto peggiorare ulteriormente la situazione.