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UN'ALTRA DOMENICA DA SPETTATORI

di Marco Sarti

Un'altra giornata da spettatori per i viola, passata alla televisione e al caldo delle case fiorentine mentre le altre giocano. Ormai, dopo l'ennesima partita rinviata sembra pure superfluo continuare a parlare della necessità di nuovi impianti, di nuove strutture e infrastrutture per il calcio italiano. Ma d'altronde il pallone italico vive lo stesso momento del paese: pochi soldi, molte idee e proposte, pochi fatti. Prima c'è stata Bologna adesso è il turno di Parma.

Fino a qualche anno fa era la nebbia che imperversava a Milano e dintorni a far gridare alla necessità di nuovi impianti, da due anni a questa parte c'è il gelo e la neve. Stagione scorsa, a dicembre 2010, si bloccò praticamente tutta la Serie A, quest'anno tanti episodi isolati e tanto freddo preso dagli spettatori, eroici, accorsi negli stadi ancora aperti. Adesso fare qualcosa è davvero imprescindibile. In Inghilterra sono stati i primi con gli Europei del '96 che hanno riammodernato stadi e strutture, poi la Francia nel '98 (i transalpini stanno addirittura già ricostruendo sfruttando i prossimi Europei 2016) e poi la Germania grazie ai Mondiali. E le medie spettatori hanno premiato le politiche dei cugini europei. 

L'Italia invece è rimasta al palo da anni, con stadi vecchi e forse pure troppo grandi frutto di qualche scelta scellerata all'epoca del Mondiale del '90. In quest'ottica si staglia la discussione sul nuovo stadio fiorentino e sulle cittadelle varie. In questo caso la politica fiorentina sta, seppur a piccolissimi passi, muovendosi prima della politica nazionale divisa tra le richieste dei club sulla agognata "legge stadi" e la difficoltà a reperire fondi statali. Quando si potrà godere dello spettacolo del calcio al comfort di uno stadio adeguato? Ancora non si sa, probabilmente non presto. Intanto la Fiorentina non gioca e sempre più gente le partite se le guarda da casa, stufa di pagare soldi per prendere acqua, vento, sole e appunto neve.