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UN ALTRO PASSO INDIETRO

di Andrea Giannattasio

Un po’ come nel gioco dell’oca, Giovanni Simeone sembra pian piano percorrere le sue caselle all’indietro partita dopo partita. I numeri parlano chiaro e nonostante le reti segnate contro Sassuolo ed Empoli ad oggi il bilancio dopo diciotto giornate non è particolarmente lusinghiero: appena quattro gol, uno in meno rispetto alla passata stagione, ben due rispetto a quando militava nel Genoa. Un passo all’indietro dunque. Suggellato anche dall’ennesima prova incolore del suo campionato a singhiozzi, ieri contro il Parma. 

I dati del Cholito contro i ducali del resto non mentono: nemmeno un tiro in porta sui tre tentati, il 39% di azioni totali portate a termine ma soprattuto appena il 26% dei duelli vinti in partita (solo uno su cinque). Poca grinta dunque. O almeno, tanto impegno ma non utile ai fini del risultato. Certo, avere come compagni di reparto Chiesa e Pjaca per 90’ non deve essere poi così semplice: il primo - anche ieri come a San Siro in giornata no, eccezion fatta per il magnifico gol - sembra manifestare uno scarso feeling offensivo con l’argentino, il secondo (gettato nella mischia a causa del forfait last minute di Mirallas) si è limitato a fare il minimo indispensabile, riducendo a qualche dribbling il proprio apporto offensivo. Troppo, troppo poco. Anche per Simeone, sempre più solo.

Ecco perché il mercato di gennaio ormai alle porte (all’apertura ufficiale manca una settimana esatta) dovrà servire come uno stimolo per riscrivere dalle fondamenta la storia di un reparto - quello offensivo - che ha dato segni di squilibrio fin dalle prime amichevoli estive segnando sempre con il contagocce (un anno fa di questi tempi la Fiorentina aveva all’attivo due reti in più).