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UN ANNO DOPO

di Iacopo Barlotti

Dal Chievo al Chievo, 349 giorni e tre allenatori dopo. Sembra passata una vita, ma domenica la Fiorentina torna al Bentegodi per la prima volta dopo la grigia partita dello scorso autunno, datata 6 novembre 2011, che costò la panchina a Sinisa Mihajlovic. Finì 1-0, decise un gol di Luca Rigoni, mentre Gilardino e Jovetic vagavano abulici nella metà campo avversaria con i viola che, senza un gioco e senza un'anima, naufragavano nelle zone basse della classifica. Il giorno dopo la proprietà viola decise l'inevitabile: via Sinisa e dentro Delio Rossi, per riportare entusiasmo e cominciare un nuovo ciclo. Il cui inizio, però, è stato di fatto ritardato di oltre 6 mesi, a quando Pradè e Macia hanno (finalmente) deciso di smantellare l'ossatura di uno spogliatoio ormai alla deriva. Nel mezzo, un campionato di delusioni e sofferenze, le imprese di S.Siro e dell'Olimpico, le gesta da ring di Fiorentina-Novara, la salvezza conquistata col traghettatore Guerini. E poi la ripartenza, all'insegna della rivoluzione estiva e della Fiorentina targata Montella.
Rispetto a quel 6 novembre 2011, domenica prossima al Bentegodi ci saranno dal primo minuto due superstiti di allora: Pasqual e Jovetic. A cui potrebbero aggiungersi i soli Romulo e Cassani, lo scorso anno titolari e per domenica in ballottaggio con alcuni compagni. Mihajlovic è alle prese invece con la nazionale serba, che stasera (ore 20:30) affronterà la Macedonia in una gara assolutamente da vincere in vista delle qualificazioni mondiali.
Lo scorso anno al Bentegodi decise Luca Rigoni, quest'anno nel Chievo di Rigoni ce ne sono due: Luca e Marco, che non sono parenti ma che potrebbero a breve diventare tre, visto che i gialloblù hanno tesserato anche Nicola (fratello di Luca, attualmente in prestito al Vicenza). Ma quest'anno, è cosa nota, sarà ben altra Fiorentina quella scenderà in campo al Bentegodi. Con Montella che va a caccia della prima vittoria in trasferta della sua gestione. Tanto per chiudere il cerchio e puntare dritti all'Europa.