UN APRILE FUORI DAI RADAR
Nelle ultime giornate si sono un po' perse le tracce di Federico Chiesa. Da quando aprile è arrivato, portando con sé gli odori e gli umori della primavera, altalenante come le prestazioni di questa Fiorentina, il giovane figlio d'arte in maglia viola si è visto sempre di meno, e lo spazio a lui concesso da Sousa è andato via via ridimensionandosi. Il culmine di questo discorso è stato nell'ultima gara, la pazza vittoria contro l'Inter per 5-4, una vera e propria girandola di emozioni, sia per i presenti al Franchi che per chi ha guardato da casa. La classica partita che ha divertito i tifosi neutrali, un po' meno gli allenatori, seppure Sousa non sembra aver modificato più di tanto il suo status umorale grigio. Chi probabilmente si è divertito ancora meno è però proprio Federico Chiesa, rimasto a sedere in panchina per tutti e novanta i minuti.
Come sottolineato in precedenza, gli spazi si stanno progressivamente riducendo per il numero 25 gigliato. L'esterno classe '97, nel mese di aprile, che per lui è coinciso con la prima emozionante chiamata tra i grandi dell'Italia per uno stage, è partito soltanto una volta nell'undici titolare della Fiorentina, e in una giornata poco felice come quella del primo k.o. interno contro i cugini dell'Empoli. Per il resto solamente tre panchine, con due subentri nei finali di gara: in totale appena 23' collezionati sommando gli ingressi contro Bologna e Sampdoria. Insomma, dopo i botti e le bollicine dell'esordio e dei mesi immediatamente successivi, che hanno imposto il suo nome all'attenzione pubblica, nell'ultimo mese Chiesa è uscito dai radar principali della Fiorentina, venendo relegato ad un ruolo di secondo piano. Probabile che abbia dato molto fino a qui, e che debba tirare il fiato: non scordiamoci che per lui è comunque la prima stagione tra i professionisti.