UN DESTINO INFAME
Alla faccia della lunga attesa!! Giornate spese ad attendere che gli impegni delle nazionali lasciassero spazio al campionato...ed invece tanto valeva restare fermi. Perchè qualche ora dopo il fischio finale di Fiorentina-Cagliari (forse l'unico azzeccato dall'arbitro De Marco) è già chiara quale e quanta sventura si sia abbattuta sui viola in questa terza giornata dal destino infame. Cuadrado fuori una ventina di giorni per una spalla malconcia, Mario Gomez ancora peggio. Per il tedesco si teme uno stop di almeno un paio di mesi, alla luce delle prime diagnosi che raccontano di una lesione parziale del legamento collaterale. Il tutto al netto delle decisioni dell'arbitro De Marco, abilissimo a negare un rigore evidente su Rossi tanto quanto particolarmente severo nell'espellere Pizarro.
E se sul fronte arbitrale ci sarà modo di discutere già dalle prossime ore (perchè soltanto osservando quanto capitato tra Torino ieri sera e Firenze oggi è chiaro quale sia il refrain delle giacchette nere) di fronte a questi due infortuni c'è solo e soltanto da imprecare contro la sfortuna. Cuadrado avrà tempo e modo di rientrare magari già a fine mese, ma la situazione relativa a Mario Gomez è davvero una pessima tegola sulle ambizioni viola delle prossime settimane. Per il valore del calciatore (di per sè insostituibile probabilmente per qualsiasi squadra) e per il tipo di infortunio. A rivedere l'uscita di Agazzi sul ginocchio di Mario vien quasi da pensare che, alla fine, potesse pure andare peggio. Il portiere del Cagliari, d'altronde, cade sulla gamba di Gomez mentre il numero 33 sta calciando, e il ginocchio rimane sotto. La smorfia di dolore, purtroppo, raccontava già tutto.
Per lui adesso si profila uno stop più lungo di quanto non si potesse inizialmente prevedere. Tanto che in un primo momento sembrava persino lecito immaginare un suo rientro tra circa un mese contro la Juventus, il 20 ottobre. Con grande probabilità, invece, servirà avere molta più pazienza. E soprattutto la pazienza servirà a Mario che adesso dovrà cominciare un percorso delicato. Non paragonabile certo a quanto capitato ad alcuni suoi compagni come Rossi, o come Hegazy, ma pur sempre molto poco gradevole. Beffe di un destino infame, appunto, soprattutto se si considera quanto Firenze pregustava il primo gol di Super Mario al "Franchi" e se si rivede l'importanza dell'occasione, dopo il velo di Rossi, sulla quale poi Gomez ha sparato alto. Dal possibile vantaggio (e primo gol di fronte ai propri tifosi) a un legamento collaterale lesionato il passo è stato drammaticamente breve. La fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo. Mai come oggi, almeno in ambito viola, la massima in questione suona pienamente azzeccata.