UN ETERNO CROCEVIA
Da mesi a Firenze non si fa che parlare di sfide-crocevia per la salvezza. Forse perché, davvero, la Fiorentina di quest’anno deve fare i conti con una situazione di classifica che non le permette di abbassare la tensione neanche per un minuto con nessun avversario. E allora che si parli davvero di continui crocevia. Doveva esserlo la gara col Benevento, vinta, ma immediatamente seguita da una sconfitta beffarda contro il Milan e la sosta, forse, ha alimentato ancor di più l’ansia. Lo sarà di nuovo la gara contro il Genoa, forse una delle più dure, dati gli obiettivi sostanzialmente identici delle due contendenti. Questa mattina, infatti, alcuni quotidiani, hanno sottolineato quanto la squadra di Ballardini, dopo una ripresa mozzafiato, abbia sofferto non poco nelle ultime gare e ora miri solo ed esclusivamente ai tre punti per mettere al sicuro una salvezza tutt’altro che scontata già da inizio anno.
Lo stesso deve fare la Fiorentina, che proprio contro il Grifone, durante il girone di andata, ha vissuto una delle gare più al cardiopalma di sempre da quando, ahimé, gli obiettivi stagionali dei viola non sono più quelli di una volta. Forse mai come in quella occasione si è temuta fortemente la zona retrocessione. Ora però le cose sono, in parte, cambiate. Quel minimo di identità ricercata da Prandelli quando ancora era tecnico sembra essere stata trovata, anche se sono ancora troppi gli svarioni per reparto. Sono troppe le disattenzioni nell’arco dei 90 minuti, così come eccessivamente lunghi sono i tempi di black-out generale. Si può definire la stagione della Fiorentina un eterno crocevia? Forse, arrivati a questo punto, sì.