.

UN GAP DA COLMARE

di Tommaso Loreto

Più propositivi, più propensi al palleggio e al possesso palla, infine più cattivi anche a ridosso dell’area di rigore: in due parole più forti. Gli uomini di Gasperini, nell’ennesimo round contro la Fiorentina, incassano il gol di Chiesa e all’intervallo sono sotto, ma senza farsi impressionare troppo continuano a puntare sul proprio impianto di gioco e alla fine portano a casa il massimo risultato. Si può riassumere anche così la sconfitta della Fiorentina, la seconda consecutiva in campionato dopo quella di Torino e la terza se si conta la Coppa Italia contro l'Inter, se non fosse che a parziale giustificazione dovranno essere tenuti di conto svariati aspetti. 

In primis una condizioni fisica non ottimale, visto che come confermato nel dopo gara nessuno degli attaccanti aveva trascorso una settimana serena (problemi per Chiesa, Vlahovic e Cutrone) la Fiorentina ha retto il confronto più o meno per metà partita, poi alla lunga ha arretrato troppo il baricentro e lasciato campo ai nerazzurri che si sono fatti forti della propria qualità. Un po’ tutti nelle parole del dopo gara, da Pradè a Iachini, hanno voluto sottolineare un gap di personalità da colmare, ma anche questo fa parte del periodo di crescita che attende i viola. 

Anche se a gennaio non sono mancati investimenti, innesti come quelli di Kouamè e Amrabat arriveranno soltanto il prossimo anno, mentre con Duncan che deve ancora recuperare lo stesso Agudelo ha bisogno di tempo. La conseguenza è una Fiorentina non troppo dissimile da quella che a fine dicembre navigava nelle paludi della zona salvezza, che ha ritrovato corsa e grinta ma che fatica a imporre il proprio gioco fosse solo per le complicazioni in mezzo al campo. Ieri Castrovilli era appena al rientro dopo due gare di stop, Pulgar ha avuto i suoi bei problemi a far diga davanti alla difesa e Benassi, come spesso capita, in assenza di realizzazioni perde la maggior parte della propria efficacia. 

Valori diversi tra viola e nerazzurri che oltre a spiegare il 2-1 finale di ieri confermano anche i diversi step che le due società stanno affrontando. Se l’Atalanta punta a consolidare in Europa gli ultimi anni di crescita esponenziale la Fiorentina è appena all’inizio, è reduce dai primi investimenti sul mercato e si ripromette di tornare a spendere già in estate. Più di così è difficile aspettarsi. Ci sarà tempo per prendersi rivincite, magari già nella prossima stagione quando le ambizioni dei viola cresceranno; oggi come oggi gli uomini di Gasperini hanno dimostrato come il gap da colmare con chi lotta per le posizioni nobili della classifica sia ancora troppo evidente.