UN GENNAIO SUI GENERIS: LA VIOLA NON SPENDEVA COSÌ POCO DAL 2015
Fonte: ha collaborato Giulio Falciai
Tra poco più di ventiquattro ore il calciomercato di riparazione della Fiorentina volgerà al termine. L'unica pista viola ancora aperta sembra essere quella che porta a Abdelhamid Sabiri. Nelle prossime ore ci sarà un nuovo incontro per portare il marocchino a Firenze pur lasciandolo alla Sampdoria fino a giugno per il resto della stagione. Al momento, quindi, il mercato viola di questo gennaio è fermo a 1,5 milioni spesi per Brekalo e il prestito gratuito di Sirigu. Bisogna tornare indietro di otto anni per trovare il mercato invernale in cui la Fiorentina aveva speso ancora meno.
Storicamente la dirigenza viola, soprattutto nell'era Commisso, ha sempre speso diversi soldi durante il mercato di gennaio. L'anno scorso la spesa totale fu di oltre 30 milioni con gli acquisti di Cabral e Ikone. La stagione precedente, invece, i viola versarono poco più di 5 milioni per Kokorin e Maleh, a differenza di quanto speso nel 2020 visto che venne fatto l'importante investimento di Amrabat di circa 20 milioni (che poi rimase fino a giugno all'Hellas Verona).
Nella sessione invernale 2019 le uscite ammontarono a quasi 12 milioni per Rasmussen e Zurkowski, mentre nel 2018 l'unico acquisto fatto fu quello di Dabo per 3 milioni. Andando ancora indietro, nella stagione 16/17 furono quasi 2 milioni i soldi spesi per Saponara e Sportiello mentre ammontarono a poco più di 5 quelli sborsati nel gennaio 2016. Infine si arriva al mercato invernale 2015 dove, come detto poc'anzi, si constata la spesa più bassa di tutte: gli acquisti furono ben 4, tra cui Salah, ma tutti a costo zero. Un gennaio sui generis, non solo per l'intera Serie A, ma anche per la Fiorentina.