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UN'INSIDIA IN PIU'

di Tommaso Loreto

Eder, Muriel, forse Cassano, ma non solo. La sfida di domani a Genova presenta molte insidie, ma non tutte sembrano essere legate a coloro che scenderanno in campo. Perché tra i pericoli da evitare nello stadio genovese ci sono anche le condizioni di un terreno di gioco che ha fatto molto discutere. Quelli del tecnico del Napoli Sarri (“Abbiamo giocato bene nonostante un terreno di gioco su cui non si può giocare a calcio: in Inghilterra un campo così la Lega non lo permetterebbe”), del presidente blucerchiato Ferrero (“Sono deluso da Sarri, il campo del Ferraris è stato rifatto ed è tra i migliori d'Italia") e infine di quello rossoblu Preziosi (“Nonostante gli investimenti non si riesce a rendere il terreno decente, è un problema anche per il Genoa”) sono solo gli ultimi interventi di una diatriba sul manto erboso del “Ferraris” che a Genova va avanti dalla metà dello scorso agosto.

E se proprio l'allenatore del Napoli ha lamentato l'impossibilità del gioco palla a terra tra le spiegazioni al pareggio dei partenopei domenica scorsa contro il Genoa, anche Paulo Sousa dovrà fare le proprie riflessioni in vista della gara di domani. Perché la sua squadra, come quella di Sarri, ha sicuramente un tasso tecnico importante, e perché il possesso palla (o per dirla alla Sousa il controllo del gioco) è uno dei punti di forza della Fiorentina. Lamentele, quelle sul campo, che hanno comunque diviso il mondo calcistico genovese, con Ferrero da una parte che ha preferito criticare Sarri per le sue dichiarazioni, e con Preziosi che invece le ha praticamente sottoscritte. Di certo c'è che la gestione dell'impianto di Marassi (di proprietà del comune di Genova) è passata, in estate, dal “Consorzio Stadium” a due aziende che hanno presentato il nuovo manto erboso poco prima dell'inizio del campionato.

Tra le principali caratteristiche un nuovo sistema di drenaggio e soprattutto la scelta di “ancorare” una parte di erba sintetica a quella naturale, come capita nel caso del cemento armato che ha il ferro al suo interno. Costo dell'operazione circa 1 milione e 200 mila euro. Eppure le critiche, e i problemi, sembrano essere gli stessi di qualche anno fa, anche perché il mese di settembre si è rivelato decisamente piovoso per la regione ligure, con conseguente appesantimento di un terreno di gioco che adesso potrebbe rappresentare un ostacolo in più per il gioco della Fiorentina, e per le stesse dinamiche di gioco richieste da Sousa ai propri giocatori. Intanto in settimana è stato effettuato un ulteriore sopralluogo da parte dell'agronomo della Lega Calcio, Giovanni Castelli, anche se si trattava di una visita già programmata alla luce dei lavori di rizollatura dell'estate.

Niente che, dunque, cambi di troppo le condizioni del campo della Sampdoria che, secondo una recente classifica stilata da “La Gazzetta dello Sport”, resta tra i peggiori della Serie A insieme al manto erboso dello stadio San Paolo di Napoli e a quello del rinnovato stadio “Friuli” dell'Udinese.