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UN LAMPO NEL BUIO

di Tommaso Loreto

Un lampo nel buio quando tutto sembrava perduto. C'è voluto tutto il senso del gol di Babacar per ritrovare la vittoria al Franchi, tanto che alla fine aver avuto la meglio sul Palermo è parso uno dei quei gran premi della montagna che senti nelle gambe a distanza di mesi. Non che alla Fiorentina stia andando bene con gli arbitri, giusto dirlo subito, ma certamente qualcosa ancora non funziona al meglio.

Nel primo tempo i viola avevano disputato un'ottima gara, pur regalando molto a Quaison in avvio con tanto di gentile omaggio da parte di Giacomelli decisamente clemente nel giudicare Tomovic. Al di là dell'imprecisione di Kalinic, se all'intervallo la Fiorentina avesse chiuso sul 3-0 non ci sarebbe stato nulla di strano. Buono il gol di testa del croato, altrettanto quello di Babacar sul pallone non trattenuto da Posavec.

I problemi, semmai, sono venuti fuori davanti all'episodio della punizione di Jajalo. Una volta subito il pari, gli uomini di Sousa si sono pressochè immobilizzati, non trovando più varchi e incaponendosi in una manovra senza sbocchi. Colpa di una sorta di blocco psicologico che deve aver fatto scattare il cosiddetto “braccino” un po' a tutti. Ecco perchè il gol nel recupero di Babacar può avere un valore duplice.

Da un lato aver regalato ai viola di nuovo i tre punti davanti ai propri tifosi, dall'altro aver evitato un pareggio che avrebbe reso ancora più pesante la prossima, importante, settimana. A Baku, giovedì contro il Qarabag, e lunedì prossimo ancora al Franchi contro il Sassuolo la Fiorentina ha il dovere di chiudere il conto in Europa League e recuperare terreno in campionato. Possibilmente senza perdere la tenuta mentale nell'arco dei novanta minuti.