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UN LAMPO NEL BUIO

di Tommaso Loreto

Come a Torino, il sussulto in pieno recupero. Il lampo nel buio stavolta porta la firma di Vlahovic, il cui ingresso in campo non era stato dei migliori. Per lui, come per tutta la squadra, sembrava inevitabile la sconfitta, la quinta consecutiva con tutto quel che ne sarebbe seguito. Invece il missile del serbo sul secondo palo regala un pizzico di serenità in più, e consente allo stesso Montella di rinviare saluti e addii che si facevano concreti minuto dopo minuto. Se e come la Fiorentina sfrutterà questo coniglio pescato dal cilindro in pieno recupero solo il tempo lo dirà, di certo nei precendenti 90 minuti la prestazione era stata più o meno la solita. 

Mentre la squadra di Conte pressava, picchiava per gentile concessione dell'arbitro e sprecava occasioni i viola si sono spesso limitati a osservare. Emblematico l'avvio della ripresa, quando c'era invece da aspettarsi una squadra molto più grintosa. Nei primi dieci minuti del secondo tempo pareva davvero fosse l'Inter in svantaggio. Non era comunque andato meglio un primo tempo nel quale solo il VAR aveva evitato il secondo gol di Lautaro Martinez per il fuorigioco di Lukaku. 

La Fiorentina non riesce a scrollarsi di dosso un'apatia difficile da non notare anche nella gara di ieri seppure nelle parole del dopo gara molti toni fossero di tutt'altro avviso. Di fronte c'era la capolista, un gruppo qualitativamente importante, giusto ricordarlo, ma sul piano dell'atteggiamento la sensazione è che ancora una volta siano venuti meno carattere e personalità. La speranza allora è che questo lampo nel buio, oltre che ricaricare Vlahovic, cambi una china che si era fatta preoccupante con quattro sconfitte consecutive. Con la Roma sarà un altro esame, un'altra occasione per giocare tutti e 90 i minuti e non solo il recupero. Perchè non sempre può bastare un tiro all'ultimo istante.