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UN MERCOLEDÌ DA LEONI

di Tommaso Loreto

Il tempo di registrare una posizione più morbida da parte di Kalinic, che stasera tornerà a Moena probabilmente in vena di dichiarazioni, e in casa viola si apre un nuovo fronte di mercato. Ma se per Bernardeschi e Kalinic è preventivabile immaginare un addio più o meno imminente (oggi i bianconeri tenteranno un nuovo assalto al numero 10, ma Corvino non si smuove dai 10 milioni di bonus richiesti oltre i 40 di base) è sul futuro di Vecino che si addensano le ultime nubi. 

L'Inter sta seriamente pensando di pagare la clausola da 24 milioni e regalare a Spalletti un altro centrocampista dopo Borja Valero, Corvino non può far altro che pretendere il pagamento integrale senza contropartite. La distanza a ieri resisteva, ma tutto può ancora succedere e oggi sono previsti nuovi contatti tra il procuratore Lucci e i nerazzurri la cui squadra è partita per la tournee.

Più o meno è sempre la solita linea di un mercato che non guarda in faccia nessuno, se non fosse per le parole e la responsabilità che Stefano Pioli ha già speso nei confronti di Vecino. Sarebbe lui, nella testa del nuovo tecnico viola, il perno del nuovo centrocampo della Fiorentina e ritrovarsi a metà luglio senza una colonna come l'uruguaiano sarebbe come minimo un contraccolpo da gestire per lo stesso Pioli. Il quale, non a caso, comincia ad avvertire i primi scricchiolii nonostante il suo carico di energia ed entusiasmo.

Quarantotto ore caldissime, a cominciare da un mercoledì di quelli che ricordano le imprese dei surfisti davanti a onde oceaniche. In questo caso, però, non ci sono onde, ma l'obiettivo di arrivare in porto a settembre nelle migliori condizioni possibili nonostante la mareggiata che incombe. Un duplice fronte, in altri termini, diviso tra Moena e Milano dove Corvino non si smuove di un millimetro dalle proprie posizioni. Attenzione però, perchè mai come oggi ritiro e mercato s'intrecciano in un mercoledì che si preannuncia da leoni.