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UN MESE D'ORO

di Iacopo Barlotti

Che il trionfo sulla Juve potesse essere la svolta per la stagione viola c'era da immaginarselo. Ma da quel poker i viola hanno davvero spiccato il volo. Sei vittorie in sette partite, compresa l'Europa League. "Numeri da grandi" ha detto Giuseppe Rossi dopo aver steso il suo omonimo Delio e prima di prendersi un bel febbrone da cavallo. Un ciclo spettacolare che ha catapultato la Fiorentina ai sedicesimi di Europa League e ha riaperto la lotta per il 3° posto, se è vero che all'intervallo di Fiorentina-Juve i viola erano a 10 punti dalla zona Champions e che ora si trovano a -4.

Ma torniamo al mese d'oro, al periodo che intercorre fra le due soste per le Nazionali, quella di ottobre e quella di novembre. Limitandoci al solo campionato, scopriamo che la Fiorentina nel periodo in questione sarebbe prima in classifica con 12 punti raccolti, assieme al Genoa e a quella Juventus che - dopo il ko del Franchi - è riuscita a vincerle tutte. Nell'ultimo mese i viola hanno sempre segnato e - considerando anche la coppa - hanno tenuto una media di quasi 2,3 gol realizzati a partita (16 reti rifilate a Juve, Pandurii, Chievo, Napoli, Milan, Samp). Senza dimenticarci lo scippo del Napoli nell'amara notte del Franchi.

Nel mese d'oro la Fiorentina ha confermato la sua peculiarità di squadra da trasferta, facendo bottino pieno (Chievo, Milan, Pandurii) lontano dal Franchi.
In totale, dopo 12 giornate di campionato, scopriamo che solo la capolista Roma (16) è riuscita a fare meglio della Fiorentina (13) in trasferta, mentre in Europa i viola hanno fatto l'en-plein (3 su 3). Come Sassuolo e Samp, la Fiorentina è una delle tre squadre della serie A ad aver raccolto più punti fuori casa che in casa. Una svolta, rispetto alla Fiorentina di Trapattoni, di Prandelli, e anche dello scorso campionato, che legittima ambizioni sempre più importanti per gli uomini di Montella.