UN NAUFRAGIO E L'ULTIMA SPIAGGIA (BIANCONERA)
Doveva essere un’occasione da sfruttare, un lunedì nel quale capitalizzare il passo falso della Roma, il k.o. dell’Atalanta (e col senno di poi anche il pari in extremis della Lazio a Torino) invece per la Fiorentina la trasferta di Genova è diventata in fretta un vero e proprio naufragio. La costante di un approccio alla gara quasi sempre adeguato è venuta meno come capitato solo in passato, soprattutto a Torino dove i viola hanno rimediato un poker di gol al passivo come ieri, ed è stato fin troppo facile capire fin da subito che la Fiorentina di Marassi era solo lontana parente di quella vista con la Roma.
Così stavolta sul banco degli imputati c’è anche e soprattutto il tecnico che dopo una settimana di lavoro “normale”, a seguito di parecchi impegni ravvicinati, aveva riportato i viola al suo splendore contro i giallorossi salvo ritrovarsi persino inerme di fronte ai regali di ieri. Squadra molle, debole psicologicamente e stanca fisicamente, senza punti di riferimento in mezzo e con un attacco ancora una volta fin troppo sterile. Se i bilanci si faranno solo a fine stagione è purtroppo già evidente il deficit realizzativo figlio del mercato invernale, ed è chiaro che da Cabral e Ikonè serviva tutt’altro apporto soprattutto nell’ultimo mese.
Se la difesa d’improvviso perde distanze e misure conosciute, se Milenkovic e Igor non sembrano più una coppia perfetta la Fiorentina fa acqua da tutte le parti, anche perché grandi alternative dalla panchina non ci sono e le assenze di Odriozola e Castrovilli inevitabilmente pesano. Adesso che il primo match ball è sprecato non è però il momento di darsi per vinti, perché il calendario offre un'ultima chance, un'ultima spiaggia bianconera che fin dal giorno del sorteggio tutti avevano evidenziato. Un finale che sembra uscito da una sceneggiatura, ma che certamente la Fiorentina dovrà onorare come non le sta più capitando di fare (Roma esclusa) da oltre un mese.