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UN'OCCASIONE DA NON PERDERE

di Luciana Magistrato

A Reggio Emilia l'assenza di infortunati e squalificati costringe Montella a dei cambi forzati, che saranno un esame di maturità sia per lui (che da sette partite si affidava agli stessi undici) che per chi sbuffa o comunque scalpita in panchina. Neanche a dirlo è soprattutto l'ora di Boateng perché se più di un tifoso e un addetto ai lavori vorrebbe vedere in campo uno tra Vlahovic e Pedro (più il primo che è rimasto per giocarsi una chance, che il secondo ancora in fase di adattamento), Montella sembra preferire la maggiore esperienza dell'ex Sassuolo. Il modulo, che dovrebbe essere speculare a quello di De Zerbi ossia un 4-3-3 anche per ovviare alla mancanza di Lirola e Caceres dietro, prevede che il Boa agisca da falso nueve, per non dare punti di riferimento e per aiutare maggiormente la squadra rispetto ad un centravanti puro. Non è dunque mancanza di coraggio ma cercare di responsabilizzare chi ha qualche anno di esperienza sulle spalle e chi - se decide di giocare da Boateng - può fare la differenza. E questa è proprio l'occasione giusta per dimostrare che il Boa è ancora in grado di mordere e di essere letale per gli avversari, perché negli spezzoni giocati è apparso abbastanza legnoso. Anche con la Lazio, entrato al posto di Ribery stanco (pur arrabbiato per il cambio), non ha retto il confronto, facendo rimpiangere il appunto il cambio. Sta a lui dunque stasera, se non vuole scalare le gerarchie all'indietro e tornare in panchina per restarci a vantaggio dei più giovani, dimostrare che esperienza e classe contano e soprattutto che ha ancora la capacità di andare in gol e la mentalità vincente dell'amico Franck. Ricambiando così quella fiducia che per ora Montella sembra accordargli.