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UN PARAGONE DISTANTE DALLA REALTÀ

di Pietro Lazzerini

Rocco Commisso è come sempre un fiume in piena. Nel corso dell'intervento a Radio Bruno, ha toccato i temi di stretta attualità, poco calcio e molta difesa di squadra e dirigenza, attaccando direttamente anche coloro che dopo il Bologna hanno intonato qualche coro di contestazione. "Porcherie", l'ha definite il presidente della Fiorentina, anche se il coro intonato era privo di turpiloquio e dai toni assolutamente pacifici. Chiaro che alle orecchie del tecnico possa suonare male, possa colpire nell'orgoglio, ma è strano che nessuno pensi all'animo dei tifosi dopo l'ennesima sconfitta stagionale, per di più in casa. 

In ogni caso il presidente ha commentato questa contestazione tirando in ballo gli Stati Uniti e un calcio lontano ben più delle migliaia di chilometri che distanziano fisicamente l'Italia e gli USA. Difficile comprendere come si possa comparare i risultati negativi della Fiorentina con quelli della Columbia University. Come si possa confrontare un pezzo di storia del calcio europeo e dunque mondiale come la Fiorentina, a una realtà locale di calcio universitario, neanche professionistico. Significa probabilmente non avere ancora preso coscienza di quanto siano distanti queste squadre, questo calcio, queste dinamiche. 

Il presidente ha dichiarato di non avere esperienza in Italia, ma ormai sono 4 anni che è alla guida di uno dei club più prestigiosi della Serie A, che tra l'altro è evidentemente anche un business e non solo sport, come invece si potrebbe pensare del calcio universitario americano. Non ci stupisce che in America nessuno abbia contestato i risultati della Columbus, prima di tutto perché non ha una tifoseria che conta centinaia di migliaia di persone, poi perché dei risultati di quella squadra, al massimo se ne interesseranno gli studenti. Senza contare che, come detto, la contestazione del Franchi è stata pacifica e arrivata dopo l'ennesima delusione. 30mila tifosi allo stadio sono una risposta ben più chiara rispetto a un coro di rabbia cantato al 90'. 

I tifosi pagano il biglietto, l'abbonamento e hanno il diritto di contestare mantenendo i toni civili, come accaduto in questa occasione. La distanza con ciò che avviene nell'animo di un tifoso fiorentino è ancora molto ampia e per colmarla forse potrebbe essere buono ripartire da un po' di autocritica, piuttosto che dal cercare nemici in ogni angolo della città, che siano parte della stampa o di altri club. Ma ormai conosciamo il presidente e la sua veracità e dunque non stupisce che arrivi una critica anche a chi ha sempre applaudito pur costretto a digerire risultati spesso lontani dalla storia del club. 

Per comprendere però il disagio espresso dal Franchi dopo il Bologna, forse sarebbe meglio provare a ributtarsi dentro alla gente e ascoltare le loro paure e le loro passioni, senza allontanare pensando che il calcio abbia un valore relativo come quello dato dagli studenti universitari oltre Oceano. "Il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti" dice spesso un amico come Claudio Nassi, spesso basta poco per ritrovare la serenità perduta. Soprattutto quando si parla dei tifosi.