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UN PASSO INDIETRO (SENZA FASCIARSI LA TESTA). MA CERTE SCELTE NON CONVINCONO

di Andrea Giannattasio

Se la pessima sconfitta a cui è andata incontro la Fiorentina ieri sera contro la Lazio risulterà decisiva nella classifica finale della Serie A (e in particolare per le zone alte) solo il tempo potrà dirlo. Adesso, per quanto amaro sia il tris rifilato dagli uomini di Sarri ai viola, non è ancora tempo di fasciarsi la testa. Anche perché la Fiorentina ha ancora una gara da recuperare e soprattutto dovrà dare il tempo ai nuovi volti in attacco di potersi ambientare. Il rischio in ogni caso era chiaro: salutare Vlahovic (che aveva fin qui segnato quasi il 50% dei gol viola) per affidarsi ad altri due bomber nuovi di zecca (chi più chi meno digiuno del calcio italiano) avrebbe portato con sé anche delle conseguenze. Che inevitabilmente, al netto della prova generosa di Cabral, si sono viste sia a Cagliari che ieri.

Ma non è forse questo l’aspetto più amaro di una sconfitta che - per il momento - ha ridimensionato le speranze europee della Fiorentina, che aveva concluso il girone d’andata al sesto posto e che oggi per la prima volta in stagione si trova fuori dalla zona nobile, all’ottavo gradino (gridano vendetta i sei punti ottenuti nelle ultime sei partite). A far recriminare piuttosto è l’intensità che ha avuto la formazione viola, che pur rivoluzionata (alcune scelte, specie in difesa, non hanno convinto) e con tanti big a mezzo servizio (Torreira e Gonzalez hanno accusato gli impegni in Sudamerica) ha retto il colpo contro la Lazio solo per 30’, lasciando poi il comando della gara per la restante ora di gioco alla squadra di Sarri, brava a colpire tre volte e a infliggere ai viola il sesto, il settimo e l’ottavo gol in quattro giornate del girone di ritorno (una media di due a partita).

Finita qui? Purtroppo no. Visto che alla ripresa del campionato, dopo la Coppa Italia di giovedì a Bergamo dove serviranno ben altre risposte, mancheranno sia Torreira che Bonaventura. E il match non sarà, per così dire, dei più semplici visto che la Viola sarà di scena a La Spezia, città che aspetta di ritrovare l’ex Italiano da mesi dopo lo strappo di quest’estate. Quello comminato all’uruguaiano (il cui sostituto, Pulgar, è sbarcato in Turchia poche ore fa...) è l’ottavo cartellino rosso della stagione della Fiorentina, un numero mai così alto nel recente passato: nell’intero scorso campionato, le espulsioni su 38 giornate erano state appena quattro, sintomo evidente che anche sotto questo aspetto qualcosa andrà rivisto.